Emnotork – “Gli Alberi Neri” – sessione 17

La Chiacchiera del Vicolo
GDR 31 – Sessione 17
gli alberi neri
Scritto da Morgana Narraventi

“E fu così che ebbe inizio. Scrivo questo al termine delle due settimane di caos scatenatosi nella valle del fiume Rootenal. Sono
rimasta confinata a Silliba per quei giorni. Il cielo era nero, fulmini rossi colpivano le foreste della valle, mentre la pioggia
torrenziale spegneva rapidamente i fuochi. Per giorni, giorno e notte non si potevano distinguere. Radici nere sono apparse
ovunque lungo i confini del villaggio, e ognuna pronunciava la stessa frase: “L’albero nero non deve nascere”.
Vi dirò, miei amati lettori, scrivo solo adesso queste parole perché per giorni ho tenuto che non solo la mia vita, ma l’intero
mondo, stessero per avere fine.”

IN META

Federico nel ruolo dello Stregone
Marco nel ruolo di Void
Lorenzo nel ruolo di Barren
Lucia nel ruolo di Triqaryn Beren
Mattia nel ruolo di Mistika Pox
Nicola nel ruolo di Garros

– Di ritorno da Hirock, il gruppo si accorge di come la valle si coperta da una pesante e immobile tempesta nera. Lungo
la strada, strani sogni affliggono il gruppo, il quale sogna figure familiari ad alcuni, e l’albero venire danneggiato da
esse.
– Arrivati a Kallinal incontrano un mercante, il quali si rivela essere un ribelle sotto copertura: sta cercando di portare in
città armi e strumenti per una possibile rivolta contro il Paaria, ma quest’ultimo ha barricato la città e le strade che
portano alla valle, sia per la strana tempesta e l’apparizione di misteriose armature lignee, sia per gli attacchi che le
sue forze hanno subito di recente.
– Grazie a Pyke, il gruppo riesce ad infiltrarsi nelle fogne. Affida i propri cavalli al ribelle, il quale li proteggerà fino al loro
ritorno. Mentre il gruppo cerca la via per raggiungere la valle passando per un tunnel sotterraneo: nel far questo,
rubano oggetti magici e denaro da un magazzino sotterraneo del Paaria, e gli danno fuoco subito dopo.
– Una volta usciti da sotto terra, ormai all’interno della valle, trovano un paesaggio inquietante ad aspettarli: la nera
tempesta sopra le loro teste scatena fulmini rossi, mentre radici dalla forma umanoide sussurrano all’unisono “l’albero
nero non deve nascere”

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