Emnotork – I Miraggi di Velen: L’Ira di Malvar  – Sessione 31

La Chiacchiera del vicolo,
Emnotork,
MEKONOR, 16°giorno, A.D. 1415
Testimonianza di Ophelia Occhiblu

Orsù caribù!

E’ fatta. Siamo riusciti a ripulire Boscofresco e Puntafaro dalla Rossa Putrescenza, ma soltanto per scoprire che in realtà tutto ciò era una pura distrazione finalizzata a volgere le nostre attenzioni altrove, mentre questi cultisti han diretto le loro merci in direzione di Velen!

Non penso che ci sia molto da aggiungere: la Compagnia omonima di eroi lascerà presto Puntafaro e farà ritorno a Velen. Io? Mah, devo verificare alcune variabili ma non sono sicura che andrò insieme a loro. D’altro canto il mio lavoro per adesso è qui, ma è anche vero che mi sono affezionata e non mi dispiacerebbe continuare a cantar le loro imprese. Vedremo il da farsi, nel frattempo approfittiamo di questo breve tempo per fasciarci le ferite e, sì….magari concederci un bel bagno sanificatore. Non so voi, ma io sono parecchio sporca ed ho un serio bisogno di darmi una lavata.

Derrin Malarosa
Un nobile cavaliere mistico.
Galrock della Tempesta di Sabbia, un mezzelfo ramingo del deserto.
Feon Moss, devoto sacerdote
del Dio Malvar.
Mathàn il Barbaro, un
feroce nano delle montagne senzaclan.
Nym Ràca, un Druido Elfico del Fuoco Selvaggio.
Ugarth il Mezzorco, che ha scelto la via monastica per placare la sua furia interiore.
  • La sessione incomincia da dove è terminato il capitolo prededente: i protagonisti   si trovano dentro un complesso di grotte trasmutate in un labirinto di Carne da una maledizione scagliata dalla Dama Scarlatta, vicino Puntafaro, nei pressi di Boscofresco
  • Il gruppo inizia a vagare per quel labirinto di carne e sangue senza riuscire ad orientarsi. In più di un’occasione, si soffermano cercando particolari che però non trovano e, nel frattempo, continuano ad avanzare andando alla ricerca del cuore del dungeon.
  • Ad un tratto riescono finalmente a raggiungere il cuore del Dungeon. Qui, compare la Dama scarlatta la quale utilizza una “Scatola Nera” per evocare un Elementale del Vuoto.
  • Inizia un terribile scontro con questa creatura, capace di vaporizzare la materia e cancellare dall’esistenza qualsiasi cosa sia in grado di toccare.
  • L’Elementale del Vuoto si rivela essere più forte del previsto; la progenie esplosiva da lui evocata recherà seri danni ai protagonisti, tra cui Galrock il quale si avvicina alle soglie della morte, salvato per puro miracolo.
  • Alla fine, il gruppo riesce comunque a eliminare l’Elementale del Vuoto e, grazie alla fiala contenente le acque della creazione, chiudono la Scatola Nera e purificano la Fonte della Rossa Putrescenza, ponendo così fine alla maledizione.
  • Dopo una serie di crolli, i PG perderanno i sensi per riprendersi poco dopo, scoprendo in realtà di trovarsi non a Boscofresco, ma nel Rift di Puntafaro, comprendendo quindi di essere stati prigionieri della Scatola Nera, all’interno di una sacca interdimensionale.
  • La sessione termina con Ophelia Occhiblu che informa i PG di aver scoperto che quella doveva essere soltanto una distrazione che li tenesse occupati, giacché sembra che un carico di Oblio Nero, la famosa droga usata dai cultisti, sia partito in mattinata in direzione di Velen. I PG adesso sanno quale sarà la loro prossima meta.

Una risposta

  1. Siamo riusciti a distruggere quella maledetta scatola e porre fine alla rossa putrescenza solo per scoprire di essere stati ingannati, e questa la dice lunga sui poteri di questi cultisti in particolare del loro Arconte.
    Eravamo nella scatola stessa ed ora……
    Questo potere mi spaventa ancora di più, se sono riusciti ad ingannare noi che un po’ di esperienza abbiamo maturato non oso pensare alla presa che potremmo avere su gente comune…….
    Dobbiamo partire al più presto e al presto mettere in guardia chi di dovere a Velen.
    Ma c’è ancora qualcosa che non mi torna, troppe
    forze ora sono in gioco e stanno muovendo i pezzi in qualcosa di più grande……. In gioco c’è molto di più.
    Ho dei sospetti ma non oso confidarmi con i miei
    compagni almeno non ancora, non voglio caricarli per ora di altre preoccupazioni.
    Quando avrò certezze ne parlerò.
    Velen ci aspetta.

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