Chiacchiera del vicolo
GDR 2 – Sessione 1
“La via del Lossodonte”
12 di Aristas 1415 Emnotork
Articolo di Alendir, lo spettro
12 di Aristas 1415 Emnotork
Dai diari di Alendir, lo spettro
Che cos’è l’impero dell’ovest? E’ un’anima dimenticata, un frammento di storia che non trova continuità, una memoria che per molto tempo ha lasciato scorrere anni ed anni senza dare alcun segno di sé, imprigionata nelle profondità della terra, dormiente, sofferente quanto silente.
L’impero è una creatura rantolante, respiro affannoso e ritmo irregolare, eppure ancora viva sotto la salda mana del suo re: Kalimath III.
Quale fu la causa del tracollo del più grande impero di Emnotork, fondato dalla prima razza che visse nel continente, i nani antichi, anche detti “Lungavita”?
Fino a 5 anni fa, c’erano solo leggende e nessuna compagnia o menestrello che potesse portare alla luce verità storiche, ma la storia trova sempre la via che dal passato conduce al presente, illuminando il futuro.
Fu così che la compagnia di Drakidion il lossodonte, Ma che cos’è un lossodonte?
Un Lossodonte è un pantagruelico elefante antropomorfo, una creatura antica, figlia di una razza dormiente che pertanto ben si sposa con il miracolo di ritrovare dal presente la via del passato, la via per l’impero dell’ovest.
Drakidion, anche detto “Il risvegliato” fu il solo Lossodonte a tornare dal sonno millenario. l’impresa gli fu possibile grazie alla vittoria della dea drago Malyniria contro la regina ragno degli elfi oscuri.
Drakidion riaprì gli occhi su un mondo diverso, la mente invasa da ricordi che non trovavano alcun riscontro con il presente, oggi è facile scrivere, che fosse perfetto per ritrovare la via che avrebbe riportato l’Impero dell’Ovest all’interno della lunga storia di Emnotork, ma sul momento era impensabile dare un minimo di credito a Drakidion e alla sua compagnia, specie per via dei personaggi che si mise vicino.
Siegg Barbamuschia, è un veterano di una famiglia vessata per ben 200 anni da tutti i nani della capitale, Xantrar. La ragioni di sberleffi e critiche, sterili quanto efferate, ha origine dalla credenza religiosa che non trova corrispondena con la tradizione dei nani che da sempre sono devoti a Weinal.
Occorre fare un passo indietro per capire: la famiglia Barbamuschia al tempo viveva a Xantrar, dove fino al 1390 circa, di nessun drago si era più sentito parlare. I draghi avevano annientato i demoni e poi erano scomparsi, in molti sostenevano per il tranello del Necromante, Xereo Prescott e del suo artefatto, La pietra dell’oblio, altri avevano fantasiose tesi discordanti, di quelle di cui si può discutere davanti ad una pinta di birra in locanda fino a che giorno lasci spazio a notte e notte a giorno seguente, senza trovare un accordo su quanto ritenere falso e quanto vero.
La famiglia Barbamuschia per tutto questo tempo aveva sempre proclamato che il drago delle foreste, Malyniria, sarebbe tornato e che loro sarebbero stati al suo fianco, come cavalieri del drago. 200 anni di malcontento generato da una simile posizione, ritenuta ridicola e oltraggiosa, non sono pochi da digerire perfino per i nani, ma è utile ricordare che quando queste tozze e grasse creature si mettono in mente qualcosa non c’è modo o misura di farli retrocedere di un solo passo. Sono granitici. Così, quando Malyniria tornò dalla prigione della Pietra dell’oblio, la famiglia Barbamuschia intraprese il viaggio da Xantrar fino a Pian del Sole, dove oggi dimora il drago delle foreste.
Inutile dire che tutti i loro detrattori oggi fan finta di niente, gironzolano per le vie della capitale, facendo finta di non averli mai conosciuti o di non aver riso alle loro spalle. Immagino che oggi ci sia poco da ridere!
Growlien, il rinnegato, appartiene ad una specie di mutaforma che sono stati generati dei poteri arcani di Siroune, reggente delle Torre Verde, deceduto ormai da tempo. I Numerosi esperimenti di Siroune hanno portato a questa razza che da sempre è vissuta all’interno della foresta di Valenium generando un certo malcontento tra le forze storiche della regione degli elfi. Growlien ha dovuto fronteggiare un grande pregiudizio legato proprio alla sua razza che si è sempre schiarata dove tirava il vento, insomma, con il più forte, non generando mai nessun senso di onore o di rispetto.
La strada del rinnegato ha però coinciso con un nuovo momento della storia di questi mutaforma, dato che Growlien oggi è uno dei perni fondanti della compagnia del Lossodonte e nessuno può dire che schierarsi con Malyniria oggi sia andare dove tira il vento, visto la duplice sfida su cui è impegnata: Il Liech Ser Arwald Tharos, da nord e la guerra civile presso la capitale degli elfi, Phylotea.
Questi impavidi eroi hanno contribuito a riportare alla luce un impero che tutti pensavano scomparso e finito e che invece era stato solo reso inaccessibile e seppellito sotto la terra di Monti Millenari.
Le loro scoperte hanno portato alla luce una guerra contro divinità sconosciute quanto temute, un portale che porterebbe ad uno scontro epocale tra protagonisti la cui forza mi è impossibile descrivere, nonché alla figura di Kobiashi, il re dei giganti.
La suddette divinità hanno di fatto condannato all’oblio l’impero dell’ovest per secoli, la resa dei conti è alle porte, ma questa è un’altra storia signori miei…
Oggi, nel dodicesimo giorno di Aristas, la compagnia del Lossodonte ha accolto tra le sue fila, nuovi avventurieri che si sono uniti ai vecchi. I loro nomi sono Zahira, un terzo di Mezzo Sangue e Senia del Circolo dei quattro alberi. Il gruppo si appresta a varcare la soglia del portale tra una decina di giorni.
Questo tempo di attesa, nel quale il portale diventerà stabile, sarà ben utilizzato dalla compagnia del Lossodonte che viene incaricata dalla Somma dea Drago di investigare e intervenire circa a quanto sta accadendo presso Passo Mondranas.
Il passo, così come il castello che sorge sul punto più alto, situato a 3000 metri di altezza, hanno una nomea poco raccomandabile. La residenza era della famiglia Mondranas, elfi oscuri che combatterono per il controllo politico dell’intera razza con la più famosa famiglia Drota. Ebbero la peggio e scomparvero dal castello in un battito di ciglia, c’è chi dice che siano ancora vivi, nascosti da qualche parte nel sottosuolo, che abbiano sfruttato un passaggio segreto del castello per evitare lo scontro armato con i Drota; e c’è chi dice invece, che siano morti nello scontro. Quel che è verità accertata, è che il castello Mondranas racchiude un grande potere arcano e che questo stia per essere sfruttato da Ser Arwald Tharos che ha esteso la sua ombra su di esso grazie ai suoi sciamani delle ossa e ai golem.
Il castello è oggi popolato da non-morti e protetto da loro giorno e notte, in attesa che i quattro sciamani della ossa portino a termine un grande rituale che permetterà a Ser Arwald Tharos di unire in un’unica, immensa creatura tutte le ossa disposte lungo il campo di battaglia dei monti Millenari durante il corso di questa grande guerra che è in auge ormai da 3 anni. La creatura sarà un mega Golem che potrebbe dare la vittoria matematica al Liech e mettere fine al regno di Malyniria.
Le speranze della compagnia del Lossodonte, albergano nel ritrovamento del passaggio segreto che avrebbe salvato i Mondranas, il passaggio prende il nome de “Lo specchio” e si dice sia posto alla base dei monti millenari, in corrispondenza con castello Mondranas, lì dove la famiglia era solita lasciare scritte con il sangue rituale per venerare il dio del Sangue a cui erano devoti.
In Meta:
Drakidion e la compagnia, escono dall’impero dell’ovest con un compito a tempo molto complicato. Cominciano le indagini e parlano con due grandi Matusalemme. Vecchia Foglia e Vecchia Quercia che danno qualche informazione in più sui Mondranas e su quanto accade nel territorio.
In particolare le informazioni riguardano una confraternita di Ladri che si muove alle pendici di passo Mondranas e sembra mercanteggiare uova. Elaya Delroy, la regina di Numasor, li ha assoldati. Il gruppo intercetta i malviventi e ne uccide diversi, risparmiandone uno soltanto da portare a cospetto di Ivar, il druido capo del circolo dei quattro alberi. L’interrogatorio potrebbe rivelare informazioni significative su queste uova?
1) Sono un prodotto del potere arcano contenuto in Castello Mondranas?
2) La confraternita sa dov’è collocato il passaggio chiamato “Lo specchio” e perché si chiama così?
3) Qual è il legame tra il passaggio e le scritte di sangue che i Mondranas erano soliti lasciare proprio alla base dei monti Millenari? E quanto queste ultime sono a loro volta congiunte alla tradizione del Dio del Sangue?
4) Ser Arwald Tharos è consapevole di questa tratta? E’ lui a vendere la uova?
5) L’uovo acquistato anni fa al mercato esclusivo di Pietra di Giada da Tal’Vashot veniva da questo castello?
6) I Mondranas sono ancora vivi, nascosti nelle segrete del castello? E sono loro a vendere le uova?
Alla prossima puntata…
Gruppo:
Luca Sbardella è Drakidion il Lossodonte
Fabio Spadoni è Growlien il Rinnegato
Stefano Salvato è Siegg Barbamuschia
Antonia Conenna è Zahira un terzo di Mezzo-sangue
Giulia Mazzei è Senia del Circolo dei 4 alberi