Emnotork – “Il Destino del Conte Rocciamare”  sessione 32-33

Chiacchiera del vicolo
GDR 19 – Sessione 31
“Il re senza corona”
24 di Quotor 1415 Emnotork

Articolo di Alendir, lo spettro

Alendir, lo Spettro

Prima di raccontarvi quanto accaduto alla compagnia che ormai ben conoscete, voglio narrarvi una storia antica che mi è rivenuta in mente seguendo questo gruppo di eroi.
Il racconto del re senza corona di Sartach non lo ricorda più nessuno, ma è proprio dal passato che certe storie trovano modo di risalire al presente, perché esse sanno di che sostanza son fatte e non vivon di conti superficiali, ammazzando il tempo tra un se e un però, un forse, magari…

9 di Ruka del 1312
La leggenda del re senza corona

Il ragazzo era alto un metro e ottanta, pesava quasi 90 kg, gli occhi erano due sfere impazzite dentro a laghi sinistri nei quali potevi nuotare quanto volevi, senza mai arrivare a riva prima che il re senza corona, t’affogasse battendo semplicemente le palpebre. A 12 anni aveva espresso il desiderio di diventare re, lo aveva confessato al Lago del drago, in un alba ghiacciata, con un sole pallido per testimone ed un caustico vento a portar via le parole.

Non aveva retaggio nobile, era figlio di un fattore dall’animo rivoltoso di nome Albert Semprera. Il padre aveva litigato con Ricarius Rocciamare, a quell’epoca primo del suo nome, che per tutta risposta lo aveva spedito sul Lago del Drago, bandendolo dal feudo del Maniero in riva al Mare degli Spiriti. La storia era di quelle che infiammano gli animi di due diverse specie d’uomo, il nobile e il plebeo. Lucylle, la madre del re senza corona, era una donna di rara bellezza e Ricarius Rocciamare non se l’era lasciata scappare. Albert sapeva ma non poteva opporsi e nel giro di pochi anni, si era ritrovato a gestire il peggior risultato possibile.

Lucylle era rimasta al maniero, come “dama di compagnia” dei Rocciamare, lui era stato esiliato e si era portato dietro anche il bastardo che non era gradito a Ricarius.

Al lago del drago c’era solo un vecchio maniero abbandonato, era un rudere vero e proprio, attorno al quale una ventina di persone vivevano come una vera banda, assaltando le carovane mercantili dei Nani dirette a Numasor, pescando nel lago del drago e resistendo all’attacco di comunità sotterranee di Orchi, Goblin e Troll. Albert era un formidabile pescatore e un buon cuoco. Ci mise poco a trovare un accordo per rimanere con loro e di lì a 6 mesi prese anche moglie, si chiamava Marion delle “Acqua Corte”. Non era posto in cui ci fosse spazio per la dolcezza e così “Il re senza Corona” crebbe su tosto, dove la vita era dura, senza perdono.

Il re senza corona confessò il suo volere al Lago del Drago: “Voglio diventare re, non importa il pegno pagato!” Sembrava solo una speranza, il sogno di un ragazzo. La parole però hanno una certa importanza, specie se dette con trasporto e sotto l’acqua qualcuno prese nota.

Nell’inverno del 1315 il maniero era stato quasi del tutto ripristinato, la comunità si era allargata e qualche altro reietto, bandito da Ricarius Rocciamare, famoso per animo collerico e velocità di esecuzione, era arrivato ad infoltire le fila. Nella zona la nomea della banda aveva lasciato spazio a quella di una piccola comunità raccolta attorno ad un maniero in ristrutturazione. Nessuna carovana veniva assaltata, anzi, grazie all’ingegno di Albert erano riusciti a far credere ai nani che fossero stati loro a mettere in fuga i banditi che una volta si aggiravano in quella zona. Il luogo fu chiamato Sartach, come la pietra tipica di quelle lande. La roccia aveva preso un colore rossastro, dai riflessi scuri, a seguito di un combattimento avvenuto quasi 300 anni prima tra Kendrath, il drago del fuoco e il popolo guerriero di Yuriel.

Quando le cose stavano per mettersi nel modo migliore scesero gli orchi da Monti Kallinan, erano troppo forti, troppo esperti di guerriglia e benedetti dal dio del Sangue. Morirono tutti, compreso il re senza corona e proprio quando la storia sembrava aver messo la parola fine sulla giovane Sartach, un nuovo capitolo venne scritto.

Dalle acque del lago del drago emerse quella figura che le speranze del re senza corona, aveva ascoltato. Lo spettro raggiunse il cadavere del ragazzo e gli disse che il suo regno era pronto, che avrebbe vissuto in una splendida cattedrale, dominando su un’intera corte fatta di ossa. Il ragazzo chiese se il fatto che gli orchi fossero scesi dalle montagne e li avessero attaccati fosse parte del pegno che aveva dovuto pagare. Lo spettro sorrise glaciale.
Il ragazzo divenne re e benché avesse una corte intera al suo servizio, con il padre Albert come consigliere, non ebbe mai una corona. La cercò senza sosta, mentre chiamava a sé tutti i morti della zona per fare della sua magione sotterranea un luogo rispettato e temuto.
Alle volte bisogna stare attenti a quel che si desidera e il re senza corona non aveva ancora imparato la lezione. Anni più tardi, quando aveva perso ogni speranza di poter avere una corona che fosse all’altezza della sua carica, si presentò un bardo, aveva uno strano strumento, una chitarra con 9 corde e ne sapeva di storie e leggende. Gli disse che aveva una corona per lui, ma che gli sarebbero servite 9 anime a cui legarla…

22-24 di Quotor 1415 Emnotork, Sartach, regione delle Terre Fertili

I nostri eroi, splendenti e pieni di luce, con le dovute eccezioni Kaspariane del caso,

avevano scelto di aiutare il Conte Leopold Rocciamare e la sua consorte, Katrine Dell’acqua. Leopold gli indicò la via per i sotterranei, dritto verso la Cattedrale oscura, dove il cambio della guardia tra il reggente dei non-morti passato e quello nuovo, il figlio di Isabelle, doveva avvenire.

Entrati nel sottosuolo e affrontate un poco di insidie che li avevan tramutati in qualcosa di muto e silente, tale e quale a come molti uomini vorrebbero le mogli, si erano dovuto fermare.

Il combattimento con degli zombi davanti all’ingresso della cattedrale li aveva fiaccati, ma dalla loro avevano delle pozioni miracolose che non esitarono ad utilizzare e da pietra in carne li fecero tornare. Frattanto erano sull’uscio di un grande salone pieno di piante marcescenti e di oscuri poteri. Si potevano sentire le parole del rituale. Leopold li aveva messi in guardia, il nuovo reggente doveva sostituire il vecchio rapidamente o sarebbe stato il peggio. C’erano dei cicli da rispettare, ogni 30 anni il reggente dei non-morti doveva cambiare. La gravidanza del conte che aveva portato alla nascita di un figlio morto non era una coincidenza. Il conte sapeva di avere i giorni contati e se i non-morti non fossero stati domanti dal nuovo spirito di un bambino mai nato, avrebbero manifestato la loro collera e si sarebbero presentati tra le via di Sartach.

Frattanto però Joaquim il druido, che non era sceso nelle profondità della terra insieme agli altri, era finalmente riuscito ad entrare in contatto con la pianta che avrebbe dovuto essere consegnata ad Isabelle e che era nata all’interno della Foresta dei Viventi.

La pianta custodiva un legame con l’attuale reggente dei non-morti che aveva preso il nome di Markus con cui Joao ebbe una conversazione molto interessante. Il lich gli disse che era quasi del tutto impazzito, ma conservava ancora un pizzico di ragione per metterlo al corrente di alcune cose. Era nato morto, figlio di Cletus Rocciamare, padre di leopold e di una contadina di nome Rianne. Lo schema era lo stesso che riguardava il conte Leopold e Isabelle e aveva prodotto il medesimo risultato, un bambino mai nato pronto per gestire la furia dei non-morti per un trentennio.

Cimitero Antico di Sartach

Markus prega Joao di recarsi al cimitero che già in precedenza il gruppo aveva visitato, quello antico, dietro a Vicolo della Noce, dove in fondo alla strada era stato trovato morto Rodrigo Candèr. Joao decide di portare con sé Isabelle che è sempre più consapevole di quanto stia accadendo al figlio. Markus gli indica tre tombe, quella sua, quella di Chriss, il suo predecessore e quella di Peter, così ha deciso di chiamare il figlio di Isabelle.

Joao sente crescere il legame con Markus e con la morte, di colpo la nuova forma di magia, detta Marcescente, gli si pone davanti. Il lich sta per raccontare la storia del re senza corona, quando il collegamento viene spezzato.

Nelle profondità della terra i nostri eroi hanno preso a combattere con il Lich per favorire il cambio del reggente. Il bambino mai nato di nome Peter, come aveva detto Leopold, sa difendersi dal lich. I due non hanno modo di nuocersi a vicenda, forse perché condividono la stessa dannata sorte. Qualche tiro di arco e incantesimo finiscono con mettere a repentaglio il rituale del Lich, motivo per il quale quest’ultimo perde anche il contatto con Joao.

Markus con il rituale tiene a bada le anime dei morti dei Rocciamare. Il suo intento era quello di scagliarsi contro il Conte Leopold, ma l’anima del ragazzo, di Peter è arrivata in tempo e adesso per lui si fa tutto più complicato.

Quando il rituale viene spezzato, il lich e il nostro gruppo trovano spazio per le parole. Markus li mette in guardia sul fatto che il rituale debba continuare o da un momento all’altro, centinaia di anime irrequiete saranno senza controllo. Dezreal però sente un impeto nel petto, è un paladino, ha davanti un lich e per di più la storia di Peter gli ricorda quanto accaduto a suo figlio! Si scaglia contro il Lich, protetto dall’aura della luce, entra nella tenebra, abbraccia il bambino e lo rende immune dal diventare non-morto. Questa follia deve essere fermata, ma i poteri del Lich non sono poca cosa: Dezreal rimane confinato nella sua aura oscura ed è costretto a stringere un patto, sarà il sostituto di Peter qualora non sia trovata altra soluzione; ed invero, grazie alla parole di Garreth “4 corde” una via alternativa viene scovata.

Markus racconta della storia del re senza corona, di come un tempo non troppo lontano, 90 anni fa circa, non ci fosse bisogno dei cicli come attualmente accade, questo era dovuto ad un figura chiamata il re dei Non-morti. Costui che governava con pugno di ferra dalla Fortezza Oscura è stato rapito da un bardo, un cantore che porta il nome di 9 Corde.

Joao ritrova il contatto con il Non-morto, Isabelle sviene intuendo la sorte del figlio nato morto, non ha visto quanto fatto da Dezreal, non ne è al corrente. Joao continua a parlare ma l’aria intorno a lui cambia in un momento, dalla tomba di Peter una corda si tende e uno spettro appare. E’ un servo di 9 Corde e lo attacca con tutta la forza di cui è depositario. Joao non è un gran combattente, ma sa che sta lottando per la propria vita e per quella di Isabelle. Colpi di fuoco e incantesimi si susseguono uno dopo l’altro fino a quando lo spettro non trova commiato e Joao può scappare verso il Maniero di Leopold Rocciamare. Isabelle rientra alla locanda dell’Orso.

Nel sottosuolo i nostri eroi trovano un accordo, saranno loro a ritrovare il re dei non-morti, a liberarlo dalla presa di 9 corde e se non dovessero fare in tempo, Dezrael diverrà il nuovo reggente, la sua carica durerà solo un decennio, lui non ha sangue Rocciamare nelle vene.

Kaspar usa tutta la sua diplomazia riuscendo a far rilasciare il paladino in modo tale che possa andare con loro a trovare il re dei non-morti. Otto sconcertato, forse anche un poco incazzato per le azioni imprudenti di Dezrael, gira le spalle stizzito.

Due clessidre più tardi il gruppo al completo si ritrova al maniero e mette alle strette il Conte Leopold che viene informato di quanto accaduto 90 anni fa nel sottosuolo. Il conte non ne era al corrente e questa informazione viene convalidata anche da Markus. La missione del gruppo cambia completamente, devono trovare il re senza corona e uno dei luoghi in cui potrebbe essere finito, proprio per via di 9 corde, è la Foresta dei Viventi.

Katrine dell’Acqua

La mattina seguente il conte è scomparso per via della ricerca di una guida che sappia portare il gruppo nella Foresta dei Viventi, mentre Katrine appare a fare le sue veci. Garreth trova un libro inconsueto all’interno della libreria del conte, si chiama “I 9 funebri notturni”. Sono 9 cantiche utilizzate dai bardi per risvegliare i non-morti, questo gli ricorda una lite avvenuta anni fa tra il capo dei bardi, Dyhair Delroy e “9 Corde”. Intervenne perfino Sargon Prescott all’epoca e risolse la diatriba a favore di Dyhair. Il contendere tra i due aveva a che fare per l’appunto con “I 9 Funebri Notturni”. Sargon Prescott non voleva che la necromanzia si mischiasse alla trama bardica, fece distruggere i tomi e esiliò “9 Corde” da Numasor. La copia trovata da Garreth non dovrebbe esistere ed infatti il bardo, nota che è una trascrizione operata da un certo Ajiwa, sciamano dell’altopiano dello Junkrat, nonché spirito guida di Katrine dell’Acqua…

23 di Quotor 1415 Emnotork, Sartach, regione delle Terre Fertili

Aznarel, metà Matusalemme

Il conte Leopold conosce una strana creatura, metà uomo e metà albero, si chiamano i Metà Matusalemme. Costui, il cui nome è Aznarel, sarà una guida perfetta nella Foresta dei Viventi. Aznarel e la sua specie sono tra i pochi a poter oltrepassare il confine della foresta dei viventi. Il loro limite è diverso, li porta fino a Sartach, dove Siroune aveva intenzione di far giungere la foresta, il progetto, come potete immaginare, rimase solo nella sua mente, dato che la morte sopraggiunse prima della realizzazione finale. All’interno della foresta i nostri eroi parleranno con Elyn la regina della fate della Foresta dei viventi e con il Ragno della stirpe dei bianchi, dal nome “Occhi d’incanto”. le due creature concorderanno sul fatto che vi è una musica nella foresta che porta mestizia e che la torre dove un tempo aveva risieduto l’amato Siroune è oggi all’appannaggio di un losco figuro di nome 9 Corde.

Joao si impegna nel dare forza agli alberi e alla vegetazione che respirano la corruzione proveniente dalla Torre di 9 corde. I risultati sono minimi ma riaccendono una speranza che genera preoccupazione. Gli abitanti della Foresta non vorrebbero vedere questa speranza sbiadire com’è stato per tutte le altre.

Il gruppo marcia verso la torre e trova pane per i suo denti. Alcune creature non hanno resistito al potere di 9 corde e sono state corrotte! Li attaccano e li per adesso finirebbe il mio racconto, ma facciamo un passo indietro determinanate:

Sulla strada per la foresta dei viventi, il gruppo incontra dei Carovanieri provenienti del villaggio chiamato Cuore dell’entroterra. Otto e Garreth finiscono per trovare un accordo, comprano delle forme di Cuore Piccante, un formaggio tipico che producono loro e indicano Saratch come prossimo centro con cui fare affari. Inoltre vengono a conoscenza del fatto che il formaggio piace molto alle fate della foresta dei viventi. Hanno modo di presentarsi con un bel dono, cosa che non passa inosservata ed intavola subito una buona conversazione!

Il caso Rodrigo Candèr

Tornano sulla scena del delitto Dezrael e Garreth per comprendere meglio cosa diavolo fosse accaduto. Scoprono che Rodrigo era stato cacciato dall’Ordine del Guanto D’arme per via dell’ossessione per 9 Corde. Aveva seguito le sue tracce fino a Sartach, era convinto che gli avesse ucciso il figlio e che lo avesse condannato a qualcosa di oscuro con un rituale, voleva salvarlo, ma i servi di 9 Corde lo hanno messo a tacere per sempre.

Il sogno di Garreth 4 Corde

Garreth, 4 Corde

Nel libro Garreth trova gli accordi che compongono la prima cantica, commette l’errore di suonarli ed entra in contatto con 9 Corde.

9 Corde: “Tra il 4 e il 9 ci sono solo 5 passi, non sono poi così tanti, io ne ho 3 e ne cerco 6, vieni a trovarmi per scoprire qual è la canzone di cui ti innamorerai.”

9 Corde appare come un grassone poco curato, dall’aria selvatica, con in mano una coscia di pollo, sembra la stessa che Rodrigo non ha mai mangiato (Lo avevano trovato nell’atto di mangiare il pollo cucinato dall’aiuto cuoco Komoran della locanda dell’Orso.

Alla prossima puntata…

Segui tutte le cronache di Alendir, lo spettro:

Il Destino del Conte Rocciamare (GDR 19)
La Compagnia del Lossodonte e i Molossodonti (GDR 2)
Il Gigante e i Goblin (GDR 1)

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