Emnotork – “il pianto del gelo” sessione 1

La Chiacchiera del Vicolo
GDR 21 – Sessione 1
il pianto del gelo
Scritto da Embor Snavy

“Avete mai ascoltato la storia del pianto del gelo e degli intrepidi che vi posero fine? Non si dica che tutti gli avventurieri di queste terre siano solo spietati mercenari, alcuni tra loro camminano sul percorso degli eroi. Un villaggio costretto alla fame da una terribile maledizione che aveva portato l’inverno perenne nei boschi vicini, un nobile pomposo senza la minima voglia di aiutare gli affamati,  un cacciatore solitario che celava il segreto per porre fine al lungo gelo…e infine i nostri eroi. Un gruppo di impavidi che si è fatto strada nella bufera, alleandosi col cacciatore misterioso e sconfiggendo orde di non-morti congelati fino a raggiungere la frigida tomba dello spettro vendicativo che attanagliava la foresta nel suo freddo abbraccio. Sono stati proprio questi avventurieri a placare lo spirito in collera e riportare la primavera nella foresta, un gruppo questo le cui gesta seguirò con molto interesse!”

In Meta:

Matteo Megale è Whering Madskull
Giuseppe Chillà è Gert Et Ehtele
Gabriele Lops è Gabri San
Gabriele Romano è Elanor
Matteo Vallara è Matthew Edbard

  • Il gruppo ha sventato una rissa in locanda nata dalla scarsità di cibo. Il locandiere si è sdebitato offrendo da bere al gruppo e rivelando che il villaggio si affidava alla foresta a nord per selvaggina e legna e al fiume che vi ci scorreva per il pesce, ma una maledizione pare aver portato una bufera di neve perenne nel bosco, congelando il fiume.
  • Il gruppo viene assoldato dai membri del villaggio per indagare sulla maledizione e porvi fine, saranno ricompensati con un banchetto alla locanda e dalla generosità di una colletta tra i membri del villaggio. Vengono avvertiti che riuscendo a convincere Montique DuFant, ricco mercante che dimora nella villa sul colle alto del villaggio, a partecipare alla colletta, questa sarà certamente più ricca.
  • Vengono anche avvertiti della presenza di un cacciatore solitario nella foresta, un Uomo Montagna, unico cacciatore che riesca a tornare vivo dal bosco ghiacciato e a riportare con sé prede da vendere al villaggio, c’è chi pensa sia un benefattore e chi pensa sia stato proprio lui a maledire la foresta.
  • Parlando con Montique Dufant il gruppo scopre che, a detta sua, sua moglie Rhea è scappata con qualche amante nella notte. Il ricco mercante non pare essere interessato nell’aiutare i popolani e propone un accordo al gruppo: lasciar perdere il compito di indagare sulla maledizione e anzi uccidere il cacciatore che si aggira nella foresta, paga loro 1 Stella promettendo un’ulteriore Stella a lavoro compiuto.
  • Il giorno dopo il gruppo si avventura nel fitto del bosco, sentendo un inquietante canto echeggiare tra gli alberi e seguendo il fiume ghiacciato verso nord. Il gruppo nota sotto il ghiaccio del fiume una dozzina di corpi congelati, cacciatori dal villaggio, ora non-morti. Dalle tracce sul ghiaccio capiscono che ciascuno di loro pare essersi gettato nel fiume volontariamente.
  • Una fila di impronte, più grandi e pesanti, conducono a un accampamento su un promontorio, incontrano qui l’Uomo Montagna che caccia in questi boschi, ha perso l’udito durante una caccia ed è stato allontanato dal suo clan per questo.
  • L’Uomo Montagna racconta di aver incontrato Rhea nei boschi prima che la maledizione si abbattesse sulla foresta, Rhea voleva suicidarsi nel bosco ma il cacciatore la dissuase. La dama era disperata per via di suo marito, che abusava di lei e le rendeva la vita insopportabile. Col tempo e ulteriori visite, Rhea e il cacciatore sordo si affezionarono l’una all’altro.
    Un giorno, poco dopo la comparsa della bufera, il cacciatore vide Rhea, pallida in volto e i suoi vestiti completamente fradici e ricoperti di ghiaccio, cantare e quasi fluttuare verso la foce del fiume ghiacciato. Seguendo la donna, il cacciatore scoprì che ella era ormai uno spettro e che il suo corpo giaceva annegato sotto il ghiaccio che ricopriva il fiume.
  • Il racconto del cacciatore viene interrotto dall’ululato di un branco di lupi feroci che attacca il gruppo, attirato dalla carne che stavano cuocendo, dopo un ardua battaglia i lupi vengono uccisi e il cacciatore rivela che con l’aiuto del gruppo potrebbe raggiungere la gelida tomba di Rhea e spezzare la maledizione dandole un giusto funerale su di una pira.
  • Il gruppo raggiunge la foce del fiume ghiacciato, non prima di essersi tappato le orecchie con della cera, e lì attira le ire di un’orda di non morti congelati che si ammassano sul gruppo risvegliati dal canto dello spettro di Rhea.
  • Dopo un’estenuante battaglia con i non morti, ed evitando i colpi e gli urli demoniaci dello spettro della dama (aiutati in larga parte dai tappi di cera) gli avventurieri riescono ad arrampicarsi fino alla foce ghiacciata. Liberano il corpo della donna dai ghiacci e placano il suo spirito vendicativo che, salutando il cacciatore, ascende sciogliendo la neve del bosco, il ghiaccio del fiume, e riportando il sole e il calore nella foresta.

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