La Chiacchiera del Vicolo
Emnotork
Data di Emnotork: 12° giorno del mese di Quotor, anno 1415
Testimonianza raccolta e scritta da Hilbert Utbert Major Kerillot Flixgerard il Terzo,
cantastorie itinerante
Carissimi ammiratori ed affezionate ammiratrici,
Chi vi scrive è sempre il vostro amato Ermellino e vi sto scrivendo dall’interno della stiva di una brutta barca
umida e maleodorante, la quale sta trasportando me ed i miei Compagni attraverso lo Specchio di Thia.
Siamo partiti dal villaggio di Estrél e ci stiamo dirigendo verso un altro piccolo villaggio chiamato
Acqueprofonde, situato da qualche parte sulle sponde nord del grande lago. Ora, io sono un Halfling di
mondo, amo viaggiare ed ho sempre amato le emozioni di una vita spericolata ed avventurosa; quindi, sia
chiaro che non è una lamentela ciò che sto per scrivere. Tuttavia, devo ammettere di non aver per niente
apprezzato l’ospitalità ricevuta al villaggio di Estrél. Oh, il villaggio in sé è anche piuttosto carino se non
fosse per la puzza di lago che ristagna un po’ ovunque e per le strade fangose; il problema sta nei suoi
abitanti. Mi sa che non sono molto abituati a ricevere visitatori perché ci hanno trattato a momenti peggio
di come sarebbe trattato un Mezzorco in una locanda di Nani, non so se mi spiego.
Fortuna che ce ne siamo andati da quel villaggio e nell’indomani arriveremo ad Acqueprofonde, dove
potremmo continuare il nostro viaggio verso il nord di Mesa Negra. Incontreremo la Regina delle Fate in
persona! Al solo pensiero, sono emozionatissimo ma nel contempo, non nascondo una certa
preoccupazione; spero di cuore che quella rosa magica donataci da dama Arcania funzioni così come ci ha
garantito. Sono inoltre un po’ timoroso per il tragitto che dobbiamo affrontare. Innanzitutto, questo lago
non mi piace per niente; le acque sono profonde chissà quanto, ma tanto quanto basta da farle apparire
nere e torbide. Inoltre, al villaggio di Estrél professano una strana religione. A quanto pare, questi pescatori
adorano una misteriosa divinità che loro chiamano “Il Dio del Lago”. Non so bene chi sia questo
fantomatico Dio del Lago, né mi permetterei mai di giudicare un Dio, ma sinceramente è da quando
navighiamo sulle sue acque che ho addosso una sensazione che non mi piace per niente. Preferisco di gran
lunga il mare! Inoltre, una volta ad Acqueprofonde dovremo attraversare un tragitto che si trova proprio sul
confine con il territorio delle Cinque Tribù e, sinceramente, l’idea di finire tra le grinfie di qualche orco
inferocito proprio non mi va. Quando ci trovavamo in città ho raccolto un po’ di informazioni su queste
tribù, assieme a Sodek. A quanto pare sono insorti nuovi capi che hanno fondato nuove tribù e stando a
quanto mi ha detto Sodek, la traduzione dei nomi di questi clan dall’orchesco al Comune, sono i seguenti: le
Asce insanguinate, i Dominatori della Montagna, le Furie della Foresta, i Figli di Orcus e i Caccia-teste.
Anche passando sopra il fatto che questi nomi sono uno più brutto dell’altro, sinceramente non vorrei MAI
ritrovarmi a diventare il trofeo di nessuna di queste tribù! Comunque, una cosa per volta. Ora è meglio che
mi metta a dormire, sperando che il russare di Sodek e Marij me lo permettano.
META GAME:
Francesco interpreta l’elfo selvaggio Faerlin Nibenost
Andrea nelle vesti di Cade Idanian, un bardo umano che nasconde il marchio dei Mutati.
Filippo nel ruolo di Lebolas il Mezzelfo
Gabriele, nei panni del dragonide warlock Marij ‘Odraghy
Danilo interpreta un mezzelfo devoto al Dio Malvar, Teklis Varneron.
Co-protagonisti (PNG):
Hilbert Utbert Major Kerillot Flixgerard III, detto “Ermellino”, cantastorie itinerante.
Sodek il saggio, nano delle colline, pellegrino della confraternita dei viandanti.
Aesvion Silversoul, un vecchio mago mezzelfo che si è offerto di guidare il gruppo fino alla patria delle Fate.
Inizio:
• La sessione incomincia laddove era terminato l’episodio precedente. I protagonisti si
trovano a Mesa Negra e sono in procinto di lasciare l’omonima città per recarsi nella parte nord
dell’Isola. La loro destinazione è Antico Giardino, patria del popolo fatato, dove dovranno chiedere
udienza alla Regina delle Fate per chiederle della Staffa del Sole, una delle tre parti in cui è
suddivisa la Lancia del Sole, Artefatto divino capace di uccidere il Grande Scorpione. Il gruppo è
pronto per partire e sarà accompagnato dal marito di Dama Arcania, ovvero il mago mezzelfo
Aesvion Silversoul.
Medio gioco:
• Dopo essere usciti da casa di Dama Arcania, il gruppo ritorna in città per recuperare Sodek,
il quale li aveva anticipati dirigendosi all’armeria della città, la Fucina del Tuono.
• Arrivati in Fucina, il gruppo ha un breve alterco con il proprietario dell’armeria, un burbero
Mezzorco che ha particolare astio nei confronti dei Nani.
• Dopo aver lasciato la fucina (ma non prima che Lebolas ponesse fine al litigio pagando per
Sodek 40 quadrelli d’argento alla scandalosa cifra di 5 pezzi d’oro) il gruppo discute sul quando
partire, decidendo di comune accordo di rimandare la partenza al giorno successivo.
• Il gruppo si reca così alla Locanda “Il Marinaio Ubriaco”, dove affittano la stanza più
lussuosa disponibile (un piccolo appartamento regale con diverse camere da letto e bagno privato)
e si godono un’ottima cena servitagli da Mastro Otarius, proprietario del locale.
• Dopo aver passato una gradevole nottata, il gruppo si risveglia il giorno dopo pronto per
partire. Così, si dirigono a casa di Dama Arcania, dove la trovano in compagnia del marito Aesvion il
quale attendeva l’arrivo dei PG. Insieme, partono verso nord.
• Lasciatasi la città di Mesa Negra alle spalle, il gruppo ha proseguito per il Thia’s creek (il
Fiume di Thia) in direzione del grande lago dell’Isola (lo Specchio di Thia). Viaggiando a piedi, il
gruppo impiegherà il doppio del tempo impiegato a cavallo, raggiungendo la loro destinazione
dopo quasi due giorni di viaggio (metà dei quali passati a marciare e dormire sotto un brusco
temporale).
• Affaticati, raffreddati e stanchi, il gruppo giunge nei pressi di un piccolo villaggio di
pescatori e taglialegna situato sulle coste sud-orientali dello Specchio di Thia, ovvero il Villaggio di
Estrél.
• L’accoglienza al villaggio non è tra le migliori; non appena il gruppo varca le porte del
villaggio viene subito fermato da un individuo accompagnato dai suoi Bravi: lo Sceriffo Mc Caine. Lo
Sceriffo farà chiaramente capire ai PG che gli stranieri non sono i benvenuti. I PG spiegano di
trovarsi lì solo di passaggio e che hanno bisogno di attraversare il lago. Lo Sceriffo li indirizza verso
la bottega del pescatore chiamato Alejandro, il quale sarà disposto a portarli dall’altra parte del
lago sotto lauto pagamento.
• Prima di dirigersi da Alejandro, il gruppo si reca presso la Taverna locale per consumare un
pasto a base di birra rancida dal sapore sospetto ed una insipida zuppa di carne bollita, pesce di
lago e verdure.
• Dopo aver mangiato, il gruppo raggiunge il burbero Alejandro presso la sua bottega di
strumenti e reti da pesca. Da qui nasce una discussione con il pescatore, il quale chiede una cifra
decisamente esosa per un passaggio oltre il lago. Teklis in particolare si impunta sul fatto che il
gruppo non dovrebbe pagare così tanto. Alejandro insisterà, sostenendo che quello è un dazio da
pagare, un tributo per il “Dio del Lago”. Alla fine, riescono ad ottenere una leggera riduzione del
costo del passaggio in barca (8 mo a testa) ma non senza che il Pescatore metta le cose in chiaro sul
fatto che sulla sua barca sia lui a comandare.
• Una volta montati sopra la barca di Alejandro, questi pretenderà che il gruppo se ne
rimanga nella stiva, sottocoperta. Il gruppo accetta a patto che uno di loro, Lebolas, rimanga sul
ponte assieme al pescatore. Alejandro accetta.
• Durante il viaggio, Lebolas nota come Alejandro inizi a gettare nel lago alcune monete
d’oro intrise del suo stesso sangue dopo essersi tagliato volontariamente il palmo di una mano.
• Lebolas fa alcune domande, comprendendo che Alejandro stia pagando una specie di
tributo ad un presunto “Dio del Lago”. Subito dopo si mette a pescare con la sua nuova canna da
pesca, quando ecco che una misteriosa voce ultraterrena gli parla nella mente. Subito dopo,
all’amo di Lebolas abbocca un pesce veramente grosso e la sua pesca si conclude con un bel luccio
di quasi 8 kg.
• Sotto concessione del proprietario della barca, il gruppo arrostisce e consuma il pesce al
chiaror di luna sopra il ponte. I compagni di Lebolas notano che il loro compagno mezzelfo sembra
assente, assorto nei suoi pensieri. E’ chiaro che l’esperienza mentale avuta con quella misteriosa
entità, il Dio del Lago, lo abbia toccato nel profondo.
• Quella notte, mentre i PG si addormentano, hanno tutti lo stesso sogno: qualcosa di
enorme affonda la nave e li risucchia in un vortice di acque nere. Uno solo tra i Protagonisti,
tuttavia, vivrà un’esperienza onirica più profonda e dettagliata, la quale lascerà un marchio
indelebile nella sua mente.
• Il giorno dopo, il gruppo viene svegliato da Alejandro il quale li informa che sono arrivati al
villaggio di Acqueprofonde, sulla sponda nord del Lago di Thia.
Finale:
• Usciti dalla stiva della barca, il gruppo si ritrova presso le banchine del porticciolo di un piccolo
villaggio abbandonato. Le case sembrano annerite e parzialmente distrutte, mentre un forte
odore di bruciato permea nell’aria. Il gruppo comprende che il villaggio è stato attaccato da
qualcosa. Mentre Sodek ed Aesvion anticipano i protagonisti, scendendo dalla barca ed
andando ad esaminare alcuni cadaveri sulle banchine, il resto del gruppo si appresta a seguirli,
tranne uno di loro; colui la cui mente è rimasta segnata dall’Esperienza onirica vissuta quella
notte. Faerlin viene trattenuto da Alejandro il quale gli sussurra qualcosa che solo l’elfo può
realmente capire.
• Proprio mentre Alejandro saluta i PG allontanandosi con la sua barca, ecco che Sodek ed
Aesvion richiamano i protagonisti, invitandoli ad avvicinarsi ai cadaveri che stavano
esaminando. Il nano viandante estrae proprio in quell’istante una freccia da una delle salme e,
dopo averla annusata, si rivolge ai PG dicendo loro: “Proprio come immaginavo: Orchi.”.
Fine episodio.