La Chiacchiera del vicolo,
Emnotork,
Deserto dei Miraggi di Velen,
MEKONOR, 24°giorno, A.D. 1415
Testimonianza di:

Carissimi affezionati,
Il vostro Ermellino si deve ancora riprendere da quella che è stata la più grossa sbornia degli ultimi giorni. In effetti forse fatico a determinare i momenti che ho passato in lucidità negli ultimi tramonti, ma questa è un’altra storia. Da quando abbiamo ammazzato il Grande Scorpione non facciamo altro che festeggiare con qualcuno: prima il festino dei Dragonidi, poi il festino nostro in locanda, poi il festino a casa dei Malarosa e poi l’altro festino sempre a cena dai Malarosa…! Ah piuttosto, un consiglio: se dovete ubriacarvi in piscina, fatelo sempre con un catino vuoto a portata di mano. Non chiedetemi altro, devo mangiare e mi viene il volta stomaco soltanto a ricordare la situazione assurda che abbiamo vissuto ieri.Io e Killit abbiamo passato praticamente la mattinata a staccarci a vicenda grumi di vomito, lui dai miei capelli ed io dalla sua barba.
Mi preme invece soffermarmi su altre questioni ben più interessanti ed importanti. A quanto pare, c’è gente senza scrupoli che non si fa problemi ad abbandonare neonati negli scarichi fognari. Ma vi pare bello? Cioè, mica sono sacchi della spazzatura, né sono vasi da notte pronti ad essere scuotati. Sì, va bene, da neonati tutto sommato ogni tanto si svuotano da soli e quando lo fanno puzzano peggio di me il giorno dopo una cena in famiglia, ma non sono da buttare via. Ciò che poi mi addolora è il fatto che queste povere creature, non sono nemmeno dei “purosangue”, se mi passate il termine. Intendo dire che non sono umani, né creature appartenenti ad altre razze pure. Preferisco non precisare quale siano le loro origini, ma posso garantirvi che sono umani soltanto in parte e per la loro incolumità, non aggiungerò altro a riguardo. Evitate di farmi domande. Come dicevo, mi addolora questa loro condizione, non perché io abbia pregiudizi non fraintendetemi!…dico questo soltanto perché qui a Velen, diciamocelo, non c’è molta tolleranza nei confronti dei non-umani, tanto più nei confronti di alcune razze. Eh no, è inutile che fate i finti tonti! Me lo ricordo bene come trattavate me i primi tempi che giunsi qui a Velen, solo perché sono un piccolo Halfling! E di come trattate nani e gnomi, ne vogliamo parlare? Senza contare la vita da schifo che avete fatto condurre a quei poveri Mutati…! Ecco, siete riusciti a tirare fuori la parte più polemica che c’è in me! Mi detesto quando sono così, quindi non stuzzicatemi! Visto? Siete riusciti a far arrabbiare Ermellino!
Dico solo una cosa: a quanto pare nell’ultimo anno, qualche Lazzarone ha avuto il buon gusto di andare in giro a divertirsi con qualche gentil donzella, infilando il proprio ciufolo in diversi loculi senza preoccuparsi delle conseguenze e adesso…beh, adesso la popolazione di Velen sta iniziando ad aumentare (anche se in maniera marginale) e purtroppo, parliamo di bocche da sfamare che non vuole nessuno. E questo sì che mi addolora. Sono anni che Ermellino non vede la sua mamma e il suo papà, è nella nostra natura viaggiare e non stare mai fermi ma…li porto sempre nel mio cuore, potete starne certi! Quindi, se qualcuno di voi ha un cuore d’oro, non gliene frega niente delle proprie origini razziali ed ha il desiderio (e le risorse) di voler adottare un piccolo orfanello “mezzosangue” …beh, andate alla Casa delle Conchiglie Perdute. Laggiù è pieno di bambini respinti dalla società, che stanno soltanto in attesa di una famiglia pronta ad accoglierli con l’amore e l’affetto che meritano.
P.S.
Madame Ambrosia Biancospino è veramente una splendida persona! Se fossi stato uno dei suoi orfanelli sarei stato fiero e felice di aver avuto una “zietta” come lei!

Un nano delle colline devoto al Dio del Tempo.


Eroe e Primo Guerriero della Tribù del Popolo delle Sabbie.

Nobile Vendicatore della Folgore.

Agente segreto al servizio delle Congregazioni del Deserto e delle Autorità Legali di Velen.
Co-Protagonisti (PNG):

Nano delle Colline e Viandante dell’Orizzonte.
- La sessione inizia laddove è finita l’ultima volta: i PG si trovano a casa della famiglia di Reagan Malarosa, ospitati da suo padre Ronald il quale invita loro a recarsi alle piscine di famiglia e godersi un bagno tonificante.
- Alle piscine i PG vengono raggiunti da Talal, il quale condivide con loro la strana visione che ha avuto mentre si trovava nel suo ufficio.
- Durante il bagno, il gruppo ne approfitta per rilassarsi, chiacchierare e farsi due risate. La servitù porta ai PG una generosa quantità di alcolici: Sodek, Ermellino, Lebolas e Killit ne approfittano per bere come spugne fino a ubriacarsi. Reagan, Nadar e Talal manterranno un maggior contegno.
- Il festino in piscina finisce per degenerare in una situazione piuttosto paradossale, tra chi imbratta i bagni di vomito, chi si fa massaggiare le spalle convinti che il vomito sia olio lubrificante e chi invece invoca la propria divinità per marchiare una parete dei Bagni dei Malarosa con il simbolo del Dio del Tempo, il tutto davanti gli occhi di un Reagan furibondo, un Talal perplesso ed un Nadar misto tra l’indignato e l’allibito.
- In serata, dopo che i bagni sono stati ripuliti e il trio di ubriaconi si è ripreso dalla sbornia (più o meno) e si son dati una ripulita dal vomito e il cattivo odore che ne deriva, il gruppo raggiunge la sala da pranzo dove avrà modo di cenare con il resto della famiglia di Reagan: suo padre Ronald Malarosa (Cugino di James Malarosa), sua madre Priscilla, sua sorella Gwendolyne e suo fratello Ascanio.
- Durante la cena il gruppo ha modo di raccontare ai Malarosa riguardo le loro imprese durante la Grande Caccia al Grande Scorpione. Gwendolyne mostra un evidente interesse nei confronti di Talal, davanti lo sguardo indignato di Reagan.
- A fine cena, una volta che il gruppo si ritrova solo con Ronald, quest’ultimo convoca Inghu Slado il quale entra in stanza con un neonato in fasce, spiegando che è l’infante la ragione per cui è stato chiesto loro aiuto.
- Osservando l’infante i PG capiscono subito che si tratta di un Tiefling, ossia un mezzo demone. Il piccolo è stato ritrovato in una cesta dentro un canale di scolo fognario, in balia dei ratti che volevano divorarlo. Aveva ancora il cordone ombelicale attaccato. Parlando con Slado, questi chiede al gruppo di portare l’infante (una bambina) ad un orfanotrofio situato nei sobborghi del quartiere popolare di Velen: La Casa delle Conchiglie Perdute. Inoltre, viene chiesto loro di indagare e verificare se riescono a scoprire chi sia la madre della bambina mezzosangue. Reagan viene anche avvisato della presenza di Cacciatori di Demoni in città e, suo fratello, dirà anche a Reagan di aver incontrato di recente una persona che al nobile paladino sta particolarmente a cuore. Dopo essersi accordato con suo fratello Ascanio, Reagan raggiunge il resto del gruppo, mobilitandosi per portare il tiefling all’orfanotrofio.
- Raggiunto l’orfanotrofio il gruppo viene accolto da Madame Ambrosia Biancospino, un’anziana donna molto tenace ed altrettanto buona, la quale ascolterà il resoconto degli Eroi ed accetterà di buon grado di accogliere l’infante nell’orfanotrofio e prendersene cura. Parlando con Madame Ambrosia, il gruppo scopre che nell’Orfanotrofio sono ospitati altri tre piccoli Tiefling: un bambino di circa dieci anni ed altri due neonati. Questi ultimi, sono stati trovati nell’ultimo mese. Questa testimonianza conferma il fatto che più donne sono state ingravidate da diversi demoni nel corso dell’ultimo anno, qui a Velen.
- Durante il dialogo con Ambrosia, Lebolas scopre in maniera inaspettata, alcuni lati del suo passato di cui non aveva più memoria. Infatti, Lebolas scopre di essere stato allevato qui, alla Casa delle Conchiglie Perdute, durante i primissimi anni di vita. Lebolas capisce quindi che Ambrosia è stata un po’ una madre per lui, provando per la prima volta una commozione ed un calore che forse non aveva mai provato prima. Lebolas piange forse per la prima volta in vita sua. Prima di congedarsi, la donna consegna a Lebolas una piccola catenina d’argento con un pendaglio a forma di foglia nel quale è incastonata una piccola perla bianca. Il pendaglio è di fattura elfica e la donna gli confessa che, quando lui è stato trovato da neonato, portava quella catenina legata attorno ad una caviglia. Potrebbe essere di sua madre, suggerendo quindi che ella potrebbe essere una elfo.
- Dopo aver fatto domande ed aver paragonato le informazioni fornite da Slado e da quelle ottenute da Ambrosia, il gruppo stabilisce che i posti dove indagare sono due: i bordelli e il luogo in cui è stato ritrovato il piccolo tiefling che hanno appena consegnato a Madame Ambrosia.
- Il gruppo raggiunge il porto, nel punto in cui si trova il canale fognario che sbocca sul mare. E’ qui che il bambino è stato trovato. Mentre alcuni di loro investigano un po’ (Lebolas individuerà alcune impronte denudate di natura umana, mentre Talal troverà un braccialetto di perle con il nome “Anastasia” inciso su di esse) Reagan si imbatte in un senzatetto ubriacone di nome Ezechiele. Parlando con Ezechiele, i PG hanno la conferma che la notte precedente, una figura ammantata e incappucciata (probabilmente una femmina) ha abbandonato presso il canale una cesta con qualcosa dentro; uno strano bambino non umano che piangeva. E’ stato Ezechiele a far contattare i portavoce di Slado e far recuperare l’infante. Al nome di “Anastasia” inoltre, Ezechiele dirà ai PG di conoscere una prostituta con quel nome. La donna, lavora ad un bordello a basso costo situato vicino al porto: La Casa di Beatrice. Dopo aver ricompensato e ringraziato Ezechiele, il gruppo abbandona la zona recandosi verso la prossima meta indicatagli dal vagabondo.