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Rivolta a Castel di Nitro (GDR 29, 49, 53)
Emnotork
Inquetanti e dai riscontri potenzialmente catastrofici, le ultime giornate di Castel di Nitro sono state a dir poco turbolente.
Già sull’orlo della guerra civile a causa del grande gelo e della disuguaglianza marcata tra la Città alta e la Città bassa, l’indaffarata metropoli stava vivendo forti avversità organizzative, anche a causa delle morti violente che hanno decapitato quasi completamente la guardia cittadina. A reggere la fiaccola è rimasto unicamente l’alto comandante, Sir Ancin Quinte, da solo contro le orde della popolazione sempre più inferocite, fomentate da droghe e sobillatori. Questi agitatori sembrerebbero essere infiltrati della misteriosa organizzazione occulto-criminale nota come “Mano Scarlatta”.
Sfruttando la disperazione e l’ingenuità del popolo, i membri di questa setta maligna sono riusciti a fomentare gli abitanti della Città bassa contro la nobiltà ed il potere costituito, dando il via ad una vera e propria sommossa. A nulla sono serviti i tentativi da parte degli Investigatori della Cerchia interna e delle Voci della Foresta di mediare ed evitare che la situazione sfociasse nella sommossa.

La rivolta si è forzatamente arrestata nel momento in cui una “cupola” di sangue e carne si è levata dal palazzo ducale, circondando la Città Alta ed isolandola completamente, facendo temere il peggio per i suoi abitanti.
Fortunatamente, lo sforzo congiunto degli Investigatori della Cerchia Interna, delle Voci della Foresta, e degli appena sopraggiunti in città Millennium’s Rage, ha permesso che la situazione potesse essere risolta per il meglio.
Le tre squadre, magistralmente coordinate da Lord Obed Morrèll, capofamiglia dell’omonima Famiglia Nobile Maggiore, si sono infiltrate all’interno della cupola sfruttando tre punti deboli della struttura, attualmente ancora ignoti alle masse. Una volta all’interno, hanno potuto sventare i macabri piani della Mano Scarlatta e della loro autoproclamata Imperatrice. L’identità di quest’ultima è stata confermata essere quella di Anastasia Marlock, ex guida della Famiglia Nobile Maggiore Marlock ed attualmente latitante. Nello scontro, è deceduto anche Ferdinand Northander, fratello del Duca, in circostanze ignote.
In seguito allo straordinario successo in queste drammatiche circostanze, la squadra degli Investigatori della Cerchia Interna è entrata a far parte dell’Oligarchia di Castel di Nitro, in quanto nuovo Bureau Investigativo della città.
Un male Cardinale del continente
(GDR 41)
Illica

Nel recente passato è capitato, giustamente, di parlare della scomparsa del Patriarca di Alexandria e della morte di uno dei tre Cardinali che compongono il Sacro Sinodo.
Sarebbe superfluo ricordare ancora una volta il ruolo e l’importanza di queste figure, dei veri e propri guardiani per la nostra civiltà, contro l’avanzata della barbarie e del caos.
Alla stessa maniera, ci si potrebbe chiedere se questa improvvisa serie di disgrazie non debba arrivare ad una fine ad un certo punto, se i nostri peccati non sono stati puniti abbastanza dal Cielo.
Purtroppo, non sembrerebbe essere così.
Il Cardinale di Tyr, una delle figure più importanti e riverite del Continente, sembrerebbe aver contratto un qualche tipo di indisposizione, che gli impedisce di recarsi in pubblico ed officiare i sacri riti con la devozione che ha sempre mostrato.
Le nostre preghiere sono rivolte ala sacra persona del Cardinale, che al momento si rifiuta di recarsi all’aperto, rimanendo murato nelle proprie stanze benedette.
Mentre era in procinto di iniziare la funzione, il sant’uomo è stato colto da un malore improvviso ed inspiegabile, forse connesso ad un problema congenito.
Da allora, i contatti col Cardinale sono stati estremamente esigui e la malattia parrebbe essersi stabilizzata solo grazie al costante aiuto di un Taumaturgo, costantemente presente nelle Sue stanze.
Nonostante le preghiere di tutta Alexandria e pur considerando la protezione dei Cieli, non possiamo che tenere in considerazione l’eventualità che presto possa rimanere solo uno dei tre sacri Cardinali. C’è chi dice infatti che le cause del malessere possano trascendere una normale malattia, sfociando nel sovrannaturale o, peggio ancora, nell’intrigo di palazzo.
Chi beneficerebbe quindi di questa scomparsa? Oltre a minacce estere e a poteri sovrannaturali, bisogna sempre considerare i rischi del tradimento interno.
L’inquisitrice Aminah è stata recentemente accusata di aver trafugato degli oggetti misteriosi dalle segrete dell’Inquisizione stessa. Di che oggetti si tratta? Quale è il movente?
Mentre nessuna di queste domande ha ancora una risposta pubblica, noi crediamo sia il caso di porsi un nuovo interrogativo: davvero non dovremmo credere che tutte queste disgrazie siano collegate?
Furto nell’antro di Averthanghel (GDR 24)
Lande di Cristallo
Se c’erano dubbi riguardo alla diminuzione del potere del drago, adesso non ci sono più! Un vero e proprio furto nel suo covo!
Qualche settimana fa il sommo arcimago Hoshu Figlioverde uccise i suoi figli in un solo giorno, ora l’antro del drago è stato violato.
Si potrebbe immaginare che a compiere l’impresa possa essere stato un grande eroe, un paladino dedito ad una importante causa. Invece, a colpire il drago nel profondo è stata una spia o forse sarebbe meglio dire, una ladra.

Le dinamiche dell’accaduto non sono interamente chiare. L’unica certezza sembra essere che un singolo oggetto dell’enorme tesoro del drago risulta mancante.
Una macabra corona, costituita da sette mascelle umane barbute. Il drago ha emesso due taglie, una di cinquantamila monete d’oro sulla tiefling Alizee e altre diecimila sulla corona rubata.
Durante l’avvenimento si trovava all’interno dell’antro anche il gruppo di ignobili mercenari guidato dal terrorista Leonardus Casagrande.
L’ipotesi principale è che fossero in combutta con la ladra, tuttavia l’assenza di una taglia su di loro sembrerebbe smentire questa ipotesi.
Quel che è certo è che il grande Averthanghel è ora solo un drago di carta, incapace di difendere i suoi confini e i suoi tesori, incapace persino di abbandonare la sua tana per la sua immensa mole.
L’era dei draghi volge al termine, è solo questione di tempo prima che un eroe tagli la testa all’orrida bestia.
La Caduta di Ivan Magter (GDR 10)
Aesiria

Dopo numerosi tentativi, finalmente l’Assedio di Nuova Drumanister è rotto. Alcuni eroi sono riusciti infine a penetrare nella magione del Governatore Ivan Magter e a porre fine ala sua minaccia: prestate attenzione ai loro nomi poichè gli Eroi di Sirron meritano di essere ricordati a lungo.
La residenza da molto tempo era infatti considerata inespugnabile, a causa delle orde demoniache che hanno infestato Nuova Drumanister. La casa si è rivelata essere l’epicentro dell’invasione demoniaca, e un assalto diretto e frontale si sarebbe chiaramente rivelato un suicidio.
Proprio per questo le forze comandate da Sirron hanno ben pensato di muoversi al di sotto del suolo cittadino, risalendo dalle fogne alla superficie. Sfruttando le abilità della Mezzelfa Ophyvire e del druido Niefel Snow il gruppo è riuscito a risalire scassinando porta dopo porta, riuscendo a districarsi fra le rovine Aesirite grazie alle conoscenze del chierico Temenos, del guerriero Davros e di Mastro Canellus .
Durante il percorso il gruppo si è unito alla resistenza di Nalidra Magter, figlia ed avversaria del Governatore. La spedizione appena composta ha perciò definito il proprio obiettivo primario: porre fine alla vita di chiunque stesse evocando le orde demoniache.
Nonostante sinora si pensasse che l’evocazione fosse opera del Governatore stesso, la verità si è rivelata essere ben diversa. Nelle segrete della residenza sono stati trovati segni inequivocabili di rituali oscuri, ma con sorpresa gli esperti avventurieri hanno scoperto che questi non servivano ad evocare demoni.
Le creature convocate sono note come Obliqui, esseri extradimensionali che hanno servito la famiglia Magter, evocando a loro volta le legioni di immondi che infestano le vie della città.
Addirittura sarebbe giunta voce che il Governatore non fosse padrone delle proprie azioni e si ipotizza possa essere stato controllato da questi Obliqui, o forse dallo spettro di un suo antenato, il primo della famiglia ad essersi dedicato alla demonologia.
Nonostante queste difficoltà la missione è comunque andata a segno, anche grazie all’intervento del controverso arcanista Doran, un rinnegato della Repubblica Arcana di Zed.
Non tutto si può concludere in bellezza tuttavia, data la scomparsa di Nalidra, che dopo aver gestito la resistenza sino ad ora, risulta attualmente dispersa, forse sepolta sotto le rovine della casa che la ospitò da giovane.
È sempre triste osservare un sacrificio, anche quando nobile e necessario. Speriamo solo che Nuova Drumanister possa finalmente rinascere dalle ceneri di casa Magter.
La fine di Zalakor, il Necro-Generale (GDR 51, 52)
Emnotork
Alexander, il re vampiro è morto da qualche mese per via dei 60 eroi dello Junkrat, ma ogni grande della storia lascia qualcosa alle sue spalle. Il re vampiro aveva creato una serie di figure di riferimento della non-morte che lo stavano aiutando a perseguire i suoi scopi di conquista dell’intera regione.
Zalokor, il necro-generale, è stato senza dubbio una delle figure che ha allungato l’ombra di Alexander.
Il suo operato presso i giardini di Utre, l’espansione della trama necromantica e dei suoi effetti, le uccisioni di messi e figure chiave di Kendrath poco prima dell’epica battaglia finale, nonché l’ingresso dei golem d’ossa presso i dodici templi del drago, sono stati in parte suo operato.
Adrian Scuotivento, arcimago di Castel Di Nitro, grande studioso della trama magica, era sulle sue tracce da tempo. In verità i due si conoscevano da anni e la loro storia li ha visti come amici e nemici, protagonisti di un confronto che ha portato alla morte del Necro-Generale per ben due volte.

Anni orsono, la morte di Ezekiel De Montaigne, avvenne a seguito della sua istruzione presso la capitale Numasor. Ezekiel diventò un potente mago, specializzato nella necromanzia. Gli studi tuttavia non curarono l’odio che aveva nel cuore. Il mago tornò nel suo paese natale che tanto lo aveva osteggiato ed isolato, dandogli il soprannome di “Mostro”, per distruggerlo.
L’evento non solo ha cancellato nomi dei deceduti e del paese, rimossi da qualsiasi libro di storia locale, ma ha anche consegnato l’anima Ezekiel De Monteigne alla trama necromantica, tanto da eliminare perfino il suo nome. Il nome Zalokor si sostituirà a quello di Ezekiel per il resto della sua vita.
Il rapporto di amicizia e di astio tra Zalakor e Scuotivento ha radici nell’infanzia del necromante. Quando Ezekiel era solo un bambino perseguitato da un intero villaggio, Scuotivento era stato pronto a salvarlo e a spedirlo a Numasor, dove avrebbe potuto mettere a frutto il suo talento magico. Non aveva idea di cosa sarebbe diventato. Quando il villaggio fu disintegrato insieme ad ogni suo residente, Scuotivento dovette aprire gli occhi ed intervenire. L’arcimago lo scovò e lo uccise al termine di un confronto in cui ebbe modo di rendersi conto che la sua anima era irrimediabilmente corrotta. Questo però non fu la fine della storia. Ogni necromante che si rispetta non fa della sua prima morte un grande problema. Zalokor tornò in vita, ancora più rancoroso, pronto a schierarsi con Alexander il re Vampiro e ad impadronirsi dello Junkrat stesso.
Negli anni che hanno preceduto la guerra tra Vampiro e Drago nell’altopiano, Il potere di Zalakor era cresciuto esponenzialmente ed Adrian, benché fosse occupato in altre faccende non di poco conto, lo aveva tenuto d’occhio e notato. Le sue ricerche rivelarono che il potere di Zalakor si doveva a tre filatteri.
Creare un filatterio non è cosa facile, produrne tre può essere opera solo di un arcilich! Scuotivento capì che doveva intervenire nuovamente e che aveva bisogno di aiuto. Un paio di compagnie risposero al suo appello: I Cavalieri Onirici (GDR 52) e i gli Eroi dello Junkrat (GDR 51).
Un arcilich ha poteri capaci di impensierire un continente intero e pertanto Scuotivento e le due compagnie si sono messe subito a lavoro.
I Cavalieri Onirici riescono a trovare e distruggere il primo filatterio del necromante, mettendo in allerta la stesso Zalakor che diviene più spregiudicato. Scuotivento lo scova e impegna l’arcilich in combattimento, concedendo alle due compagnie il tempo per distruggere gli altri due filatteri e rendere Zalokor mortale. L’operazione riesce e il combattimento finale ha il gusto dell’epica impresa.
Le gesta che sono passate alla storia sono le seguenti:
Amdir Galanodel (Daniele P.) fa uso di tutti i suoi poteri da druido, diventando un elementale di fuoco che è pronto ad incenerire l’arcilich
Asya “La figlia dell’oscuro” (Michele N.), aiutata da Seinih (Alessio F.) e da Ariel Brighsten (Enrico F.) che hanno avuto Zalakor nel mirino per anni, sferra un disintegrare che mette in ginocchio lo stesso Zalakor ovvero suo padre, contro il quale ha combattuto fino a procurarne la morte.
Scuotivento ha dichiarato: “La storia che si è chiusa con la morte di Ezekiel non fa onore a nessuno. L’ho mandato a Numasor per farlo diventare un mago al servizio del continente, è diventato spietato ed opportunista, mi domando cosa abbiano combinato negli anni del suo apprendistato! Io ho sbagliato a non vedere il male in lui e i suoi precettori a Numasor altrettanto! Quando è tornato nello Junkrat ha disintegrato il suo villaggio e messo al mondo una figlia, Asya, a seguito di uno stupro. Poi si è alleato con Alexander ed è diventato un Arcilich. L’unica nota positiva in questa storia sta proprio in Asya, nel fatto che perfino la figlia di uno stupro possa scegliere di lottare dalla parte giusta.”
“Emnotork è popolato da mostri, ma dobbiamo stare attenti a non produrne altri. Ezekiel avrebbe dovuto essere aiutato, come rappresentante della Corte dei Gufi, penso di avere errato. Ezekiel avrebbe potuto lottare al nostro fianco, invece di diventare Zalakor, il nostro nemico. Invito i sapienti di Numasor a riflettere!”