10 di Haldinar 1417
La fine del Gelo Magico è a portata di mano?
Emnotork, Junkrat

il 1417 è iniziato da pochi giorni, ma la musica non è cambiata! Di cosa sto parlando? Ci arrivo subito! Sto parlando di 5 Mesi di ghiaccio e gelo, di gelo e ghiaccio e adesso che siamo in inverno pieno, sono dolori per tutti!
I camini non bastano, la legna sta per finire e costa sempre di più, non si riesce a fare neanche una passeggiata senza farsi gelare gli zebedei!
La vita del popolo così come quella degli avventurieri dei continenti si è fatta dura come non si ricordava da tempo.
Re, Regine, parlamenti, Magocrazie e dittature, nessuno dei potenti dei 4 continenti è riuscito a trovare una soluzione a questo rigido clima.
Molti sono coloro che pensano che il Gelo convenga, che fosse programmato dalle alte sfere. I potenti si sono organizzati andando ad immagazzinare grandi quantità di cibo e di risorse sapendo benissimo che i prezzi sarebbero arrivati alle stelle, ma non voglio dare spazio a queste dicerie. Vi racconterò invece come questo gelo potrebbe finire.
Il continente di Emnotork ha molti draghi e uno tra questi, Kendrath, è il rappresentante del dio del Fuoco Vorrath.
Nell’Altopiano dello Junkrat, le 12 tribù stanno cooperando con un insieme di valenti avventurieri per fare tornare in forma fisica il drago che al momento risente ancora della prigionia nella Pietra dell’oblio. Il suo ritorno, in forma fisica, non solo assicurerebbe un protettore nella guerra imminente contro il re Vampiro, ma darebbe a tutta la regione scampo dal freddo, c’è chi è pronto a scommettere che migliorerebbe il clima dell’intero continente, ma meglio volare basso, si può dire che quanto meno la regione dello Junkrat ne beneficerebbe.
Nalidra,
un nuovo inizio (GDR 4)
Aesiria
La città di Grednor, nei territori di Nuova Drumanister, nella Valle delle cinque sorelle, vive una situazione drammatica. La fine di Amon ha coinciso con l’ascesa di Ivan Magter, ovvero il governatore. Magter è diventato punto di riferimento di orde di demoni minori che hanno cominciato a seguirlo non avendo più come punto di riferimento Amon e i suoi demoni maggiori che come tutti sapete, sono stati banditi dai continenti.
Proprio nei sotterranei di Nuova Drumanister è incarcerata Nalidra Magter. Non fatevi persuadere dalla parentela. Nalidra ha servito Ivan ed è anche grazie alla sua arguzia tattico-Militare che il governatore ha potuto espandere i suoi domini, ma Magter il folle non si è accontentato di avere un generale formidabile, no! Ha voluto fare degli esperimenti sul suo generale, fruendo di alcuni incanti che hanno a che fare con la scuola della demonologia. Il rapporto tra i due, come è facile intuire, è compromesso e Nalidra ha imparato a sua spese cosa voglia dire avere a che fare con un folle. Diverse spie hanno riportato i piani segreti di Nalidra. Il generale vorrebbe guidare la resistenza contro Ivan e avrebbe le competenze e le informazioni per farlo!

La compagnia della Tavola imbandita, un pugno di avventurieri formidabile, non è rimasto con le mani in mano. Incurante del pericolo, sotto le mentite spoglie di teatranti itineranti, è entrato a Grednor. Si sono infiltrati nelle prigioni e hanno raggiunto il teletrasporto per Nuova Drumanister dove grazie a Irial (Marco L.) lo scassinatore, agli incanti di Arya L’elfa druida e a Therion l’alto arcanista, sono riusciti a liberare Nalidra.
Il Djinn di fuoco (GDR 47)
Emnotork, Regno del Re Ragno

La compagnia delle Braci Ardenti, il nome prometteva qualcosa di buono, visto il periodo di gelo assoluto, ha dato alla cittadinanza di Brace della Speranza, quel che il nome del luogo già suggeriva.
Siamo a sud est della Valle del Pianto, miei lettori, poco più in là del confine a scaldarci presso una fiamma perpetua al centro di un villaggio stupito ed in visibilio!
Come diavolo è possibile che oggi si possa vivere serenamente, senza che la morsa del freddo sia mortale presso questo piccolo villaggio? Ve lo spiego subito!
Ricerche hanno portato alla luce un vecchio cunicolo sotto la miniera del villaggio, viatico per un’antica forgia nanica sigillata da secoli.
In quel luogo irto di trappole, gli eroi della compagnia, hanno fronteggiato elementali minori del fuoco scoprendo che non si trattava altro che delle “scintille” di un potente Djinn del fuoco incatenato dai nani per secoli.
Frastigher Zelmatraz nell’antica lingua Ignan, fu sigillato in una camera magmatica in modo tale da impedirgli di fare ritorno nel suo piano e sfruttare il suo potere per alimentare le forge naniche.
Gli eroi hanno colto l’occasione e non solo non l’hanno liberato, ma lo hanno costretto a prestare il suo potere per diffonderlo ancor di più in tutta la zona con l’idea di contrastare il Grande Freddo.
Controllare un’entità così potente non è stato semplice e pare abbiano avuto il sostegno di Carter, il sacerdote di Vorrath di Brace della speranza. Il prete ha consigliato loro di cercare ingredienti e strumenti per forgiare lo Specchio delle Acque profonde. Questo artefatto è stato capace infatti di controllare l’elementale e di diffondere un rinnovato calore in tutte le zone limitrofe dell’insediamento. Chiaramente mille pericoli hanno costellato la strada degli eroi nella ricerca di ciò che era necessario alla sua forgiatura, ma alla fine ce l’hanno fatta: le Braci Ardenti hanno contribuito a ridare una scintilla di speranza nell’era del Grande Freddo!
La speranza non è sempre un bene (GDR 24, GDR 17)
Lande di Cristallo
Siamo andati ad intervistare, Efisio Salterri, corrispondente per le Lande di Cristallo di estremo valore.
Le Lande vivono un periodo controverso, un pugno di avventurieri ha aperto la volta di ghiaccio di Erethis!
Ma perché? E che diavolo significa tutto questo?!

Efisio Salterri: “La volta di ghiaccio è stata aperta. Il luogo in cui la dea Erethis aveva intrappolato i mali e le insidie più grandi è stata violata. Ora tutti noi siamo costretti a soffrire incubi terribili, la prima donna è tornata a destabilizzare le nazioni ed è stata liberata la quinta stagione.”
Cosa sarebbe questa quinta stagione?
“La quinta stagione è il caldo assoluto e primordiale. Il folle ottimismo di questi cosiddetti avventurieri, li ha guidati fino a mettere il naso dove era proibito e la loro tracotanza, li ha spinti a contravvenire al volere degli dei. Se qualcosa era stato messo sotto la volta di ghiaccio, doveva esserci una ragione!
La speranza è un sentimento che può rivelarsi pericoloso ed infatti ha colpito ancora.”
Pensavano di poter rinchiudere il grande freddo?
Confidavano che la quinta stagione avrebbe sconfitto l’inverno?
“Temo che non avremo mai una risposta a tali domande, ma è palese il risultato.
La quinta stagione e il grande freddo si combattono, ma se di giorno la Quinta riesce a tenere a bada la neve e il vento gelido, la notte si scatena una tempesta, di gran lunga peggiore.
Se di giorno il sole spacca le pietre e le piante germogliano, nelle ore notturne il gelido vento abbatte alberi secolari, rovescia tetti e rade al suolo interi villaggi, poi la neve seppellisce ogni cosa.
Peggio ancora di giorno persino la morte viene tenuta a bada. Ho visto bravi uomini ignorare ferite mortali, per poi dissanguarsi al calar del sole. Ho visto donne gioire per un nuovo nato, strappato poi dal primo vento della sera.
La quinta stagione è una falsa speranza, il male più grande che possa colpire noi uomini imperfetti.
Anticipi, ritardi e Giganti (GDR 9, GDR 26)
Emnotork, Regno del Re Ragno

Il cavaliere del Gelo antico, la minaccia risvegliata al Gelo Magico che ha ostacolato il dominio di Vorrath presso Il Regno del Re Ragno, ha trovato la sua fine per mano di due compagnie di eroi: Le Scaglie d’Argento (GDR 9) e il Circo di Zora (GDR 26)
Combattere da soli un’entità del genere era impensabile e i nostri eroi hanno ben pensato di risvegliare il gigante Aiglem, poiché solo lui poteva scagliare la freccia contro il cavaliere antico.
Aiglem per essere destato deve essere infuso di un energia arcana. L’attivazione contemporanea di dieci rune è determinante per fare tornare solo e soltanto lui. E’ una questione di tempo ed è maledettamente complicato dato che le rune sono divise in due stanza diverse.
La freccia pone un ulteriore problema ai nostri eroi, ma il vulcano è la risposta, forgiata nel fuoco divino dalle mani di Bruttor (Riccardo S.) e Celeo (Lorenzo C.), essa rappresenta la speranza.
Aiglem si sveglia, incocca la freccia, colpisce il Cavaliere Antico che precipita in terra insieme al suo destriero dove le compagnie sono in attesa di infliggere colpi fatali.
Il cavaliere e il destriero sono validi rivali e quando le cose sembrano vertere in favore degli eroi si fondono in un’unica entità, un centauro dai poteri spropositati si erge davanti ai nostri eroi
Il combattimento infuria, usando le ultime forze residue ciascuno degli eroi riesce a trovare modo di abbattere la nuova minaccia.
Sembra tutto finito, ma una dozzina di giganti si sono risvegliati oltre ad Aiglem, questione di tempismo!
La morte di Ser Harrenthal (GDR 27)
Emnotork, Mesa Negra
Ser Harrenthal è, anzi è stato, il re della Città di Mesa Negra. Nella prima parte della sua vita è stato un pirata. Ha dettato legge per oltre un trentennio prima di ritirarsi a seguito della conquista della città di Mesa Negra del quale si è autoeletto re, nel 1405.
All’età di novant’anni, carriera politica e reputazione risultavano immacolate, ben protette da accordi e ricatti perpetuati negli anni precedenti. Ser Harrenthal si era districato nel complicato passaggio dall’estorsione con spada in pugno a quella con penna d’oca e calamaio; era riuscito a coniugare ferocia, istinto pirateschi nell’inchiostro di atti ed editti. Gli accordi tra pirati si firmavano con il sangue, nelle sua accezione del ruolo di politico, aveva finito solo per cambiare liquido, dal rosso era passato al nero.
I primi 8 anni della sua carriera politica beneficiarono anche dell’organizzazione del matrimonio tra Elaya Delroy ed Hawken Klood, al tempo, ovvero nel 1409 re e regina di Numasor. L’evento mise al sicuro la sua reputazione e gli permise di perpetuare il disegno più discutibile.
Comprendere quanto fatto da Ser Harrenthal vuole dire andare a ritroso nel suo passato ed è quanto faremo.
Warren Harrenthal è nato da una famiglia con 8 bocche da sfamare, il mare a 5 anni lo ha salvato e maledetto al contempo. Salvato perché gli ha dato di che campare, fu imbarcato come mozzo sul tre remi di “Scurasera”, uno dei giovani pirati dell’epoca, parliamo del 1332 circa.
Nessuno si seppe mai spiegare come mai uno con la nomea di “Scurasera” avesse preso un bambino a bordo. Non era suo figlio e non avevano legami di sangue. Warren aveva sentito parlare del popolo fatato che viveva a nord di Mesa Negra sotto la protezione di Otrok. Le fate esaudivano desideri! Chiese di essere accettato da qualsiasi capitano a cui avesse fatto richiesta per salpare. Le fate acconsentirono in cambio del primo genito di Warren. Il bambino seppure precoce, non aveva idea di quello che stava facendo e la prospettiva di diventare padre era talmente lontana da non dargli peso, era più un’idea, svolazzante nell’aria come fumo.
La vita d’altro canto non ha mai fretta, sa attendere e alla soglia dei 41 anni Ser Warren ebbe un figlio. Lo chiamò Nathan, la notte stessa in cui venne al mondo, il popolo fatato inviò dal pirata un emissario. Warren non consegnò il bambino e fu l’inizio di un alterco che è stato causa della sua morte. Il mare lo ha salvato e maledetto. Gli ha dato una via di fuga dalla miseria e forse dalla morte, ma per ottenerla ha dovuto chiedere molto alle fate che a loro volta avevano di che reclamare.
Negli anni i fatati hanno sempre giocato brutti scherzi a Warren che ha avuto l’arguzia di uscirne in un modo o nell’altro, ma quando il suo pugno di ferro fu tale da rendere le fate schiave in diversi quartieri di Mesa Negra, la misura fu colmata e Otrok in persona, l’elementale di roccia, decise che era il momento di dire basta.
La schiavitù delle fate era qualcosa che aveva ossessionato Warren sin da piccolo, aveva compreso negli anni dell’adolescenza quanto gli sarebbe costato quel patto sottoscritto a 5 anni e aveva cominciato ad odiarle attendendo il momento in cui vendicarsi. Nathan era nato, le fate si erano presentate e la sua rabbia aveva cominciato a trovare la via insieme al piano di renderle schiave.
La guerra tra i fatati e il popolo di Mesa Negra cominciò e quando Ser Warren si rese conto di essere in svantaggio, la memoria gli venne in soccorso. I nani di Xantrar, sotto il governo di Shekkar il drago, avevano ritrovato vene di Etherium, materiale con il quale si potevano costruire le Armature di Xan. Alcune di queste potevano essere incantate per resistere alla magia e agli incanti. Avendole avrebbe ribaltato la situazione a suo favore.
Ordinò di chiudere i bastioni della città e arroccò la sua milizia in modo tale da procrastinare lo scontro e guadagnare tempo.
Purtroppo la sorte non gli sorrise, i nani ebbero problemi con le creature chiamate Moka-Dur, che da sempre si aggirano nelle vicinanze delle vene di Etherium, la produzione rallentò e Ser Harretnhal si ritrovò con 100.000 monete d’oro in meno e senza armature.
La morte di un uomo di potere passa per diverse scelte e talvolta anche per una linea del destino poco distinguibile. Forse Ser Harrenthal dietro i propri bastione avrebbe potuto resistere ai fatati per il tempo necessario ad avere le sue armature o forse avrebbe perso comunque la guerra, sta di fatto che non lo sapremo mai, poiché un pugno di eroi ha scritto la pagina finale della vita di Warren anzitempo.
La compagnia di Toxyc era stata incaricato da un arcanista delle Lande delle Nebbie di ottenere il sangue di chi si fosse macchiato di gravi crimini. Il nome di Ser Harrenthal spuntò subito fuori. La compagnia riuscì a fingersi un gruppo di mercanti interessati ad acquistare schiavi fatati, ne chiesero talmente tanti da attirare l’attenzione di Warren. Quando si trattò di chiudere l’affare Ser Harrenthal si trovò a dover fronteggiare Capitan Cobain, Drayden, Aendyl, Bellion, Pallino e Rus.
L’ultima pagina della vita di Warren è stata scritta con il sangue, in qualche modo è un cerchio che si chiude. Non è morto come un politico, è morto come il pirata che è stato, con la spada in pugno!
I fatati oggi hanno ottenuto la libertà grazie anche all’aiuto dell’ordine dell’antro degli eroi. All’indomani di questa vicenda c’è da dire che Mesa Negra è in attesa di una nuova forma di governo che si addica alla situazione attuale.
La Fine di Aiman
(GDR 36)
Emnotork, Vastria

I veggenti, son tali, talvolta errano e illudono, altre rivelano la verità. Leggere nei vicoli del futuro è impresa ardua e diversi errori sono stati fatti.
Aiman, il dittatore, è l’errore più grande della storia. Questo se si fa fede al fatto che i nobili veggenti abbiano errato, ma noi sappiamo che non sono stati colti in fallo. Hanno letto bene nel futuro, ma Aiman ha avuto la forza di imporre la propria volontà al fine di diventare l’astro! Non si può non riconoscere ad Aiman, il Kenku, grandi capacità. Si è imposto come la somma carica che deve proteggere e guidare l’intera popolazione della città di Paistos che tra l’altro, sotto il suo mandato, ha cambiato nome in Aimatos, un nome derivato dal dittatore che ritengo di cattivo gusto.
Si sono susseguiti anni di paura e terrore, di vessazioni, di lacrime e sangue. Il popolo ha pagato il prezzo, ma ha trovato speranza e via di fuga in un pugno di avventurieri.
Il loro rivale, Aiman gli ha regalato anni d’inferno, ma loro non hanno mai ceduto il passo e alla fine hanno piegato il destino al loro volere, perché è così che fanno gli eroi. Scrivono il loro destino, non lasciano che il fato si determini senza il loro consenso
Un nuovo Astro oggi guida la città che è tornata al suo nome originale, Paistos, si tratta di Corvo Bianco oggi conosciuto come “Al Tarf” (Eugenio B.)
Aiman, a seguito di un combattimento che verrà ricordato nelle storia di Vastria, è deceduto e la sua amata cisterna, artefatto senziente di un potere inaudito, è oggi sotto la mani di un valente studioso, ovvero Giannutrio (Luigi M.) La Morsa Rossa, così è chiamato l’artefatto ha poteri che derivano dalla necromanzia e dal sangue, un oggetto da non sottovalutare.