La Storia di Amon [RAID]

In 3 atti vi narriamo come è diventato un demone.

Diario di Amon Magnus – Atto I

 

 

Il Tocco del divino o il tocco del demonio? 

La mia vita è riassunta in una domanda, tutto il resto ne è diretta conseguenza.
Sono nato come molti di voi in un umile paese nella provincia di Numasor. Negli anni è stato chiamato in diversi modi, tanto che ancora adesso il territorio che mi ha dato i natali ne ha due: “Comunità di Deamod” o “La Conca”.

La mia famiglia non ebbe mai problemi di denaro. Mio nonno, Gustav Magnus, ha sfruttato due generazioni di coltivatori, dava loro da mangiare gli scarti dei raccolti, li frustava e tutti lo adoravano come un dio. La sua efferatezza era seconda soltanto ad Archimond Quata, il consigliere di famiglia. Ilenia Magnus, mia nonna, era l’unica a guardarlo con il disprezzo che meritava. La vita è contorta e spesso ci manca l’ultima addizione per far tornare i conti. Non ho mai avuto la metà del rispetto che Gustav suscitava. Lui era un proprietario terriero, io ero un sacerdote che serviva la causa di Alba, il primo Arcangelo.

Divenni Sacerdote a 18 anni. Archimond Quata, il consigliere di Gustav, era sempre stato un uomo enigmatico, dalla nascita mi aveva rivolto un pugno di monosillabi, ma quando intrapresi la via del sacerdote, mi disse che le cose sarebbero cambiate.  
Mio nonno Gustav morì in nottata e mia nonna prese il controllo della famiglia. 

Dopo l’episodio decisi di recarmi a Numasor, per studiare presso Nathaniel Prescott in persona i precetti di Weinal e di Alba

Vidi il cardinale una sola volta in quei lunghi 5 anni. Avvertì un aura potente e controversa intorno a quell’uomo, capace di rievocare quell’addizione che mai possiamo portare a termine, il cui risultato è nelle mani di chi può leggerlo senza averne timore.

Ricordo la sua lezione:

“Gli uomini hanno avuto la vita dagli dei o dai demoni?” In molti alzarono la mano, Nathaniel li ignorò. “Ognuno creda alla bugia che preferisce, tanto la verità non esiste, è una questione di interpretazione. Il dato assodato è che gli uomini sono nati e in seconda istanza che devono avere a che fare con i loro genitori. Divinità e Demoni.”

I due principali rappresentanti del divino e del demoniaco hanno dichiarato in merito all’uomo:

L’uomo pensa di avere libero arbitrio, scambia l’illusione della scelta per la scelta stessa, dovrebbe esserne grato. Il mio è un atto caritatevole. Scegliere vuol dire avere coraggio, rinunciare, scartare una via per un’altra e combattere con i sensi di colpa negli anni futuri. Come può un essere umano spinto dalle pulsioni dominare questo quadro emotivo? Non è corretto dargli tale responsabilità. L’umano è nato per ridere e godere del proprio tempo limitato, non deve preoccuparsi di scegliere, non deve farlo e in fin dei conti non ne ha bisogno, ci siamo noi demoni ad aiutarlo.

Tenebra, il primo demone.

L’uomo ha solo scelte davanti a sé, egli sa mettere piede nell’ombra e nella luce, suo compito è conoscerle e domarle entrambe; e poi schierarsi. Confido che alla fine, si schiererà con me.

Alba, il primo Arcangelo

Non rividi mai più Nathaniel Prescott, ma ebbi sempre l’impressione che avesse tenuto quella lezione per me soltanto. Ricordo la sua ultima frase, prima di chiudere la lezione:

“Alle volte capita, che vi sia un uomo per il quale le forze del divino e del demoniaco competano.” 

Povero me non avevo capito il mio scellerato ruolo, Nathaniel Prescott invece lo aveva compreso ad una prima occhiata quando aveva visto il cognome Magnus comparire sul registro degli iscritti al sacerdozio.

La partita che mi riguardava era solo il naturale proseguo di una disputa secolare. Pochi erano i pezzi da muovere sulla scacchiera, sembrava proprio che bianco e nero dovessero arrendersi all’ennesima patta.

Partendo dal precetto di Prescott, che dichiara divinità e demoni come possibili genitori, mi sono sempre chiesto se dovessi sceglierne uno. Ma dopo tutto ormai era diventata una questione filosofica, io avevo già scelto e come aveva detto Archimond Quata, il mio volere aveva prodotto conseguenze ben precise. Al tempo non pensavo che avrei potuto scegliere ancora ed ancora. Credevo che fosse tutto archiviato e che la mia prima bastasse.

Il mio ruolo, lo capii nel tempo, ma oggi posso dichiararlo con estrema cura. Ero l’oggetto del contendere tra Tenebra e Alba.

Tenebra, il nero, conosciuto come il primo demone aveva promesso al suo rivale di rubargli il devoto più fedele

Alba, la bianca, conosciuta come il primo Arcangelo, aveva promesso a Tenebra che il suo devoto, Amon, avrebbe resistito e che mai si sarebbe piegato.

A 19 anni tornai al mio paese, il tirocinio presso Numasor era finito ed ero stato dichiarato Sacerdote di Weinal, sotto l’ala di Alba, il primo Arcangelo. La comunità si raccolse attorno a me, Ricarius Dram, il prete che mi aveva seguito nei miei primi passi, era morto da un anno e la chiesa era stata lasciata senza nessuno che se ne prendesse cura. Non feci fatica a prendere il controllo della situazione e pian piano ebbi le mie soddisfazioni. In quegli anni conobbi l’amore della mia vita, Diana Grakross. Tenebra benedì quell’intesa e ringraziò il primo comandamento di Weinal. 

“Che i miei timorati siano i primi a riprodursi.”

Ringraziai Alba per avermi concesso un figlio, non potevo immaginare che Tenebra, in quell’esatto momento,  sorridesse nell’oscurità, dove i suoi denti bianchi brillavano di soddisfazione. 

La partita che mi vedeva come oggetto del contendere sembrava vedere Alba in vantaggio, ma il piano di Tenebra nasceva come suo naturale erede, come l’ombra nasce dalla luce. 

 

Atto II

La Guerra cambia tutto.

Mio figlio cresceva sano e forte, ne eravamo fieri, gli anni passavano senza lasciare traccia di alcuna preoccupazione, ma era la calma prima della tempesta.

Tutto accadde presso la Conca che è sempre stato un paesino chiuso dall’anello composto dalla catena montuosa dei . Il mondo cambia reggenti e governi, il sangue degli uomini disegna nuovi confini geografici e nella Conca il sole sorge e tramonta sulle stesse case come se nulla fosse, ma questo strano disegno stava per cambiare.

La guerra degli Efedrin, trovò varco tra le mura naturali della conca e la sconvolse. Gli Efedrin erano creature capaci di sopravvivere a km di distanza dalla superficie terrestre, dotati di una forza e un’agilità tali da garantirgli di scalare e saltare più rapidamente di chiunque altro. La loro testa si spalancava in due con un movimento fluido e feroce. Quando si apriva, capivi che la spaccatura irregolare, era la bocca e che quei denti aguzzi ti avrebbero divorato.

Le forze delle amazzoni di Bremusa nelle Lande del Sole furono le prime a versare il loro contributo di sangue senza che questo fosse bastante a creare la differenza tra la vittoria e la sconfitta. Gli Efedrin erano animati dalla ricerca del cristallo Elementale. Seguivano la traccia magica di questo minerale arcaico che cercavano da generazioni. 

Harmus Javna-Kur, re dei nani di Xantrar, aveva avvertito mesi prima dell’inizio della guerra: “Gli Efedrin sono nervosi. Li abbiamo sempre rispettati e mai abbiamo invaso i loro confini, ma qualcosa è cambiato. Mio nonno, Magdor Javna-Kur ricorda: La ricerca degli Efedrin. Ci disse che quando questi animali entrano nel periodo delle ricerca sono animati da un’aggressività che non conosce limiti. 

L’avviso cadde nel vuoto e gli Efedrin si riversarono dalle rovine di Pietra di Giada in tutte le Terre Fertili del sud.

I giovani abili al combattimento furono spediti a contrastarli ed io ero tra loro insieme a mio figlio e ai miei fidati compagni, vedemmo i nostri nemici arrivare all’alba e spazzare via qualsiasi cosa avessero davanti. Mio figlio Roderick, venne rapito ed infine lo trovai morto in circostanze che tutt’ora mi appaiono misteriose. 

Pregai Alba affinché lo riportasse in vita, le parole del primo arcangelo non tardarono a giungere.

Alba: “Tuo figlio è morto, gli uomini sono esili e possono morire, non posso alterare l’equilibrio naturale per il dolore di un padre e una madre o dovrei riportare in vita tutti i morti della guerra degli Efedrin e di quelle precedenti. La morte lascia spazio a nuova vita, per questo esiste, per assicurare il ciclo.”

Conoscevo la dottrina di Weinal fin troppo bene, ma speravo nella misericordia di Alba.

Dopo queste parole mia moglie era inconsolabile e mi disse: “Io so chi sei Amon, so da che famiglia provieni, se Alba non vuole riportare qui Roderick, allora Tenebra potrà farlo! E se tu non lo farai, se tu non chiederai aiuto al demone, allora io mi ucciderò e rimarrai solo, perchè dove non arriva la fede, marcia la mia disperazione!”

 

Dove non arriva la fede, marcia la disperazione.

Ascoltai mia moglie e decisi di rivolgermi a Tenebra, il primo demone che eseguì il rituale per riportare in vita Roderick.

Quata rimase in silenzio durante la lettura della formula di richiamo. Mi concentrai al meglio e sentìì Alba urlare e abbandonarmi. Un baluginare di fiamme nere, pian piano venne a correre su tutto il pentacolo. Quando l’oscurità fu totale, vidi il sorriso sghembo di Tenebra. Pian pian scorsi l’intera figura.

Oibò me l’ero immaginato diverso. Un grassone, pesante, massiccio con vicino un demonietto di nome Jangabu che svolazzava a destra e a manca e si esprimeva in tutte le lingue e in nessuna.

Avevo fatto la mia scelta. Negli anni a venire fui chiamato Amon, il posseduto. Il mio soprannome si deve alla concessione dell’intero mio corpo a Tenebra che può operare in qualsiasi momento al mio posto. 

Mio figlio tornò in vita e non ebbi più alcuna discussione con Diana, fino a quando non fummo vecchi e non morì di tristezza. Roderick era un demonio nel corpo di un uomo, stargli vicino era difficile per lei, ma non per me. Ero orgoglioso di mio figlio e di essere tra le truppe di Tenebra, araldo del suo ritorno! Inoltre lo spirito di mio nonno Gustav, fungeva da insegnante sia per me che per mio figlio. La famiglia era unita nel nome dei demoni, anche se nel momento storico in cui ci trovavamo la nostra fazione non aveva molto potere. I Draghi avevano conquistato il nostro continente, Thaldaros, radendolo al suolo e mai nella storia eravamo stati così deboli.

Oggi però, il mondo sta per tornare nelle nostre mani, Kotal il demonologo mi ha ordinato di cominciare le possessioni in diversi villaggi dei tre continenti e io sono pronto a fare conoscere a tutti il prezzo necessario per il potere.

 

Mia moglie ha detto: “dove non arriva la fede, marcia la mia disperazione”, frase interessante, io invece dico: La fede produce la luce necessaria per creare la sua figlia naturale: la tenebra. Essa è l’evoluzione e il futuro.

 

La storia dei demoni

Domani uscirà un nuovo articolo che parlerà della storia antica dei demoni e, di come un tempo, riuscirono a plasmare intere regioni dei continenti sotto il loro dominio.

Vi ricordiamo che le iscrizioni per il RAID apriranno venerdi 23 settembre alle ore 19:00.