10 di Kata
Miei cari lettori sono Dyhair Delroy, responsabile del giornale locale “La chiacchiera del Vicolo” presso la capitale della magia, Numasor. Il mio editoriale, ospitato dalle preziose pagine del Giornale del Drago, è dedicato alla Tecnomanzia e a tutto quello che possiamo e dobbiamo aspettarci da questa nuova disciplina.

La tecnomanzia non ha mai destato particolare interesse nel corso della storia del continente Emnotorkiano, nonostante avesse già da secoli il potenziale per poter essere considerata “Terzo Potere”, è stata pedissequamente ostracizzata dai massimi rappresentanti del divino e dell’arcano.
All’indomani dei laghi del vuoto, lascito di Thaldrasil qualcosa è cambiato, una dichiarazione di Arhman Klaus, detto “il Sempiterno”, uno dei più influenti tecnomanti, ha sconvolto popolo, nobiltà, concilio dei draghi e della terra.
“La magia o il divino non possono darvi accesso ai laghi del vuoto, la tecno-trama è la risposta.”
La dichiarazione in un primo momento è passata in sordina, ma a distanza di mesi, gli approcci tradizionali impiegati dall’Ordine di Rinnar e dai draconici neri di Shekkar non hanno avuto alcuna fortuna, motivo per il quale sembra proprio arrivato il momento di saperne di più sulla storia della Tecnomanzia!
Gli albori:
La tecnomanzia nasce a seguito della produzione dei magneti chiamati Orba. Si tratta di pietre che trattate magicamente, grazie alla runomanzia, acquisiscono delle caratteristiche uniche.
Il processo è stato provato molte volte, su tante pietre con risultati diversificati. La sperimentazione condotta nel 887 da maestro Jan Von Errick portò alla scoperta degli Orba e delle loro proprietà magnetiche. Lo gnomo continuò a lavorare sulla pietra e nell’891, fece un passo avanti decisivo che sarebbe stato motore inarrestabile di questa nuova forma di potere. Von Errick ha raccontato più volte che la scoperta non è stata la sua, ma di sua figlia Lory che era sdraiata sul tappeto del salone intenta a giocare con gli Orba.
Ad un certo punto gli venne in mente di metterli vicini, il tanto per farli attrarre l’uno all’altro, ma mettendo un ostacolo che non li facesse toccare. Quando lo fece, impiegando tre Orba, Jan Von Errick sentì una fragorosa risata e anche una punta di preoccupazione. Lasciò andare calamaio e carta e si girò per constatare cosa stesse combinando la figlia.
Tra i diversi Orba tenuti lontani da giocattoli di legno si era formato un flusso di luce blu e bianco. IL processo venne nominato da i Von Errick “La triangolazione di Lory”
La patria della tecnomanzia è pertanto Harkaris, cittadina gnomica situata nelle Terre Fertili ed in particolare a nord della foresta di Valenium.
La base della tecnomanzia è il principio del magnetismo-contrastato che genera “La triangolazione di Lory”, un energia tra tre o più magneti capace di produrre movimento senza sforzo.

Storia Moderna:
La storia moderna della tecnomanzia comincia con due diverse dottrine che portano sinergie produttive valorizzando quanto scorperto dai Von Errick. Animanzia e minerologia sono capi saldi di tale processo. Armhan Klaus detto “Il sempiterno”, è il principale fautore di questo approccio a seguito del quale la tecnomanzia è stata definita “Terzo Potere”, nomenclatura blasonata che la inquadra vicino al potere arcano e a quello divino, seppure nella reticenza dei conservatori.
Il minerale utilizzato da Arhamn Klaus è l’Arcanium, si tratta di un cristallo all’interno del quale può essere inserita e conservata la trama magica.

Klaus ha sperimentato diversi approcci sino ad ottenere un sorprendente risultato mescolando l’Arcanium alla “Triangolazione di Lory”. Il minerale viene messo al centro del triangolo formato dai tre magneti Orba creando di fatto un circolo infinito in cui l’energia viene creata e conservata alla stesso tempo. Questa è l’origine della tecno-trama. Gli intenti di Klaus però erano ancora più ambiziosi e questa prima scoperta ancora non gli bastava a realizzare il suo sogno. Gli studi di Klaus si sono spostati sull’Animanzia, si tratta di una disciplina che indaga il momento in cui un’anima si incarna consapevolmente o inconsapevolmente in un corpo. Klaus è riuscito a veicolare questo processo per far si che i propri costrutti fossero realmente vivi, in grado di eseguire i comandi del proprio creatore. I costrutti esistevano anche prima, ma non hanno niente a che vedere con quanto creato dallo gnomo, non a caso come dice sempre lui:
“Vi sono i costrutti e poi vi sono i costrutti di Armhan Klaus, un altro mondo.”
Storia Attuale:
La tecnomanzia oggi non ha un ordinamento legale come la magia divina o arcana e non ha neanche una vera e propria struttura, soltanto un punto di riferimento nelle diverse comunità del continente ed in particolare nella città gnomica di Harkaris. Armhan Klaus è indiscusso portavoce. Non mancano tuttavia le prove della potenza di questo nuovo approccio.

Nel 1404 fu avviato un progetto proprio a Numasor per costruire quello che si chiama “Fulmine d’Acciaio”, si tratta di un veicolo che marcia su rotaie ed in questo momento unisce Numasor ad Harkaris, la città degli gnomi e a Pietra di Giada, porto delle Terre Fertili. La tratta è attiva ed è stata inaugurata nel 1412.
Il fulmine d’acciaio fa su e giù da ormai 6 anni eppure in pochissimi lo hanno usato, in molti non volevano dare merito alla Tecnomanzia, ma le cose sono cambiate dopo l’intervento di Armhan Klaus a proposito dei laghi del vuoto. I biglietti vengono venduti e i commercianti riservano i vagoni per portare le loro merci.
Nel 1415 il governo di Velen rappresentato dalle famiglie Malarosa, Mortèt e da Kaleb Tristan, capo della piramide ricurva, riuscì a coinvolgere la comunità dei tecnomanti di Alto Scoglio, nonché quella di Orloch, entrambe situate nei Miraggi di Velen, in un progetto significativo. Si tratta di un ponte che collegherebbe Velen a Synistas attraverso un nuovo Fulmine d’Acciaio.
Il buon risultato ottenuto con la tratta Harkaris-Numasor-Pietra di Giada ha attirato diversi finanziatori di capitale importanza tra i quali Tal Vashot, re di Synistas.
Tra il 1417 e il 1418, in seguito alla rovinosa piaga del ghiaccio e poi del vuoto la città di Synistas è stata scossa sino alle fondamenta, poteva farne le spese perfino re Tal Vashot che con la sua dura politica sta ridando lustro all’intera città. Un tentativo di golpe è andato in fumo grazie a Orelim Picart, un corrotto dal vuoto che vive all’interno di un armatura tecnomantica. Non si conosce al razza di Picart, ma i suoi poteri e l’utilizzo della tecno-trama sono stati davanti agli occhi di molti a Synistas e l’hanno di fatto salvata. La sua figura d’altro canto è controversa, non soltanto per la corruzione del vuoto, ma è anche accusato di esperimenti illegali e terrorismo, oltre ad essere ricercato in tutta Emnotork.
Altri eventi disdicevoli, oppure effettuati da personalità non proprio candide e immacolate, sono accaduti nel continente con protagonisti fruitori della tecno-trama. I cospirazionisti, chiamati “La mano del grano” pensano proprio che la tecno-trama sia unita al vuoto e che anzi provenga proprio dall’Altrove, un piano di esistenza che comprende molte regioni, tra le quali per l’appunto quella del vuoto e di Thaldrasil con cui si è da poco conclusa un’aspra lotta.

“La mano del grano” predica di astenersi dalla pratica della tecnomanzia, essa è il male. I laghi scompariranno se non gli daremo importanza!
Uno degli eventi disdicevoli di cui si è macchiata la tecnomanzia è legato a Louis Reed. Il professore avanguardista presso Pietra di Giada, aveva da tempo sposato la causa del “Terzo Potere” specializzandosi nell’applicazione pratica e nell’uso della tecno-trama. Molti avventurieri oggi conosciuti come artefici devono molto a Louis e ovviamente a Klaus, ma i due personaggi sono molto diversi, Louis Reed, conosciuto anche come “Il Siderurgo” aveva un progetto ben definito in mente, creare un congegno grazie all’uso della tecnomanzia e alla droga chiamata “Meraviglia” che gli permettesse di avere controllo sui corpi rianimati da Zarg, negromante con cui era in combutta.

Lo strumento gli avrebbe permesso una manipolazione totale, lo avrebbe reso comandante in capo di una truppa di tutto riguardo giovandosi di una diabolica combinazione tra tecnomanzia e negromanzia, ma fortunatamente il progetto 1, così lo chiamava, è stato sventato dalla compagnia di ventura “Tatini”. (GDR 59)
La tecnomanzia viene giudicata attraverso le azioni di chi la utilizza e sondata a dovere come qualsiasi nuova disciplina in grado di spezzare l’ordine costituito. Non so se il concilio dei draghi di Emnotork deciderà di legiferata, di farne strumento utile alla ricerca dell’ignoto, dei laghi di Thaldrasil, insomma come voi, miei cari lettori, non so cosa aspettarmi dalla tecnomanzia, degli artefici e dai tecnomanti di Emnotork, ma vi sono alcuni validi strumenti che amo sempre utilizzare per comprendere la verità. Quando non capisci, guarda chi ne trae vantaggio, in altre parole, guarda a chi va il denaro e capirai la verità!
I laghi neri rappresentano la corsa verso l’ignoto, la ricerca per trovare una porta per la dimensione dell’altrove.
Una delle poche e valide informazioni su questa realtà è che sia piena di risorse che potrebbero essere utili a questo nostro mondo.
Ritorna la domanda: cosa dobbiamo aspettarci dalla tecnomanzia? Parto da un presupposto, le risorse servono a tutti i governi di ogni regione del continente. Tutti vorranno una parte della torta, sono schierati in prima fila per guadagnare l’accesso verso un luogo che potrebbe farli più ricchi di quanto sono. Politici, re, regine, maghi, alti vicari e sacerdoti, esponenti di ordini e confraternite, nessuno vuole rimanerne tagliato fuori. Pertanto a mio modo di vedere, se il potere divino o quello arcano, non sono in grado di dare accesso a questa lucrosa prospettiva, allora i tecnomanti avranno la loro possibilità di divenire importanti e considerati quanto lo sono maghi e sacerdoti senza che alcun potere conservatore possa ostacolarli.Sono pronto a scommettere che gli stessi che oggi sono scettici e mettono bastoni tra le ruote, diventeranno i loro migliori amici. Si chiama politica, si legge denaro.
Infine, miei cari lettori, tanto per metterlo nero su bianco senza che nessuno possa fraintendere: mi aspetto che la tecnomanzia diventi fonte di denaro e di potere.
Dyhair Delroy, Numasor, 20 di Lor 1418